L'impianto della manovra è equilibrato, nel 2026 fare di più per tagliare tasse

«La manovra per il 2026 presenta un impianto complessivamente equilibrato, che tiene insieme crescita, coesione sociale e responsabilità sui conti pubblici. È un segnale importante, perché dimostra la volontà di sostenere l’economia reale senza rinunciare alla credibilità finanziaria del Paese.

Apprezziamo in particolare le misure di sostegno alle imprese, che restano l’asse portante del sistema produttivo, e l’attenzione rivolta ai redditi bassi e medi, attraverso un alleggerimento della pressione fiscale che va nella direzione giusta: rafforzare il potere d’acquisto delle famiglie e sostenere i consumi interni. Positivo anche il quadro di finanza pubblica sotto controllo, elemento essenziale per garantire stabilità e fiducia sui mercati. La manovra rappresenta una base solida.

L’auspicio è che già dal prossimo anno si possa insistere con maggiore decisione su meno tasse e meno burocrazia, intervenendo in modo strutturale sui costi che gravano su imprese e cittadini. È questa la strada per rendere la crescita più robusta, duratura e capace di creare occupazione».

Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi.