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L’ascesa delle Magnifiche 7 rischi di concentrazione e capacità di generare utili

di Tiffany Wade, Senior Portfolio Manager di Columbia Threadneedle Investments
 
L’ascesa delle Magnifiche 7 rischi di concentrazione e capacità di generare utili
Siamo di fronte a una nuova bolla tecnologica?

Le preoccupazioni legate alla crescente concentrazione di mercato e alle eccezionali performance delle cosiddette “Magnifiche 7” – Apple, Microsoft, Google, Amazon, Nvidia, Meta e Tesla – sono sempre più frequenti tra gli investitori, che si interrogano se l’attuale scenario possa presagire una nuova bolla, simile a quella di inizio millennio. Per valutare il contesto odierno è utile guardare ai dati: pur non ritenendo che queste grandi aziende tecnologiche si trovino in una fase di eccesso speculativo, è evidente che la concentrazione abbia raggiunto livelli senza precedenti. Oggi, infatti, le 10 società più capitalizzate dell’S&P 500 rappresentano circa il 39% della capitalizzazione complessiva dell’indice, una quota nettamente superiore al picco del 27% toccato durante la bolla tecnologica del 1999-2000, un confronto che alimenta il dibattito sulla sostenibilità delle attuali valutazioni e sull’equilibrio del mercato nel medio periodo.

Una differenza cruciale rispetto al passato riguarda invece la redditività delle mega-cap odierne. Nel 2000, i 10 titoli principali erano quotati a un rapporto prezzo/utili (P/E) di 43, contro i 21 del mercato residuo, con un premio superiore al 100%. Attualmente, le prime 10 aziende registrano un P/E di 31, rispetto (di nuovo) al 21 per il resto dell’S&P 500. Durante il picco di concentrazione toccato nel corso della bolla tecnologica, gli utili di queste società rappresentavano meno del 20% del totale di mercato; oggi quella cifra è del 30%. La maggiore capitalizzazione riflette una maggiore capacità di generare utili.

Prezzi sostenuti da solidi fondamentali

Il forte apprezzamento dei titoli delle Magnifiche 7, e delle aziende tech più in generale, riflette aspettative di crescita degli utili. Per questo motivo, quest’anno i loro multipli di valutazione (esclusa Tesla) hanno registrato una lieve compressione del 2%, mentre il multiplo complessivo del mercato è aumentato di oltre il 3%.

Dall'estate scorsa le aspettative sugli utili per l’intero 2025 nel settore tecnologico, comprese le Mag7, sono cresciute del 12%. Per contro, le previsioni per il resto del mercato sono diminuite del 6%. Guardando al futuro, il consenso indica una crescita annua degli utili di circa il 15% per le Mag7 nei prossimi due anni, rispetto al 10% per il resto del listino dell'S&P 500. Queste stime evidenziano come il mercato tenda a premiare le aziende in grado di generare una crescita degli utili convincente e continua.

Conclusione

Sebbene la concentrazione di mercato tra le Magnifiche 7 sia superiore ai livelli storici, le valutazioni odierne trovano supporto in una redditività nettamente più elevata rispetto ai picchi precedenti. Le principali società contribuiscono oggi a una quota molto più rilevante degli utili totali e i loro tassi di crescita attesi superano quelli del mercato nel suo complesso. Rimane tuttavia fondamentale ricordare che non tutte le aziende del gruppo presentano le stesse caratteristiche. Per questo, anche in un contesto di mercato in espansione, è essenziale individuare i titoli capaci di garantire performance sostenute nel lungo periodo. Il nostro approccio d’investimento, basato su un processo rigoroso e supportato da analisi approfondite, consente di identificare opportunità in cui la crescita degli utili è sostenuta da fondamentali solidi e da un momentum prospettico positivo. In definitiva, concentrandosi su qualità e crescita, gli investitori possono affrontare i periodi di concentrazione del mercato con maggiore sicurezza e fiducia.
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