Si è insediato ieri al CNEL l’Osservatorio permanente sulle tematiche di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. La nascita dell’Osservatorio – organismo senza oneri che si aggiunge ai numerosi lavori avviati nel corso di questa XI Consiliatura – dà seguito a quanto previsto nel documento di Osservazioni e Proposte approvato dall’Assemblea il 24 ottobre scorso, inserendosi in una più ampia strategia complessiva volta a dare un contributo determinante per il miglioramento delle condizioni generali di lavoro e per incidere sulla riduzione del numero di infortuni.
“L’attività dell’Osservatorio su salute e sicurezza negli ambienti di lavoro – ha dichiarato il presidente del CNEL Renato Brunetta – è rivolta a un ambito d’intervento prioritario per il programma della XI Consiliatura. Lo stillicidio di tragedie quotidiane non è più accettabile e richiede un impegno collettivo, che vada oltre il consueto cordoglio. La sicurezza è la cartina tornasole della qualità del mercato del lavoro. Non può essere delegato tutto alla legge, né può bastare il pur fondamentale apporto degli Ispettori. La chiave di volta è la partecipazione delle rappresentanze sociali e quindi dei corpi intermedi, di cui il CNEL è la casa. Grazie all’Osservatorio verranno individuate le migliori pratiche che concretamente si realizzano nei luoghi di lavoro, perché possano poi essere diffuse e messe a sistema. Sarà monitorato il sistema contrattuale e analizzati i fenomeni critici, come il sommerso e l’irregolarità. Gran parte degli incidenti e delle morti sul lavoro sarebbero evitabili se nelle aziende si facesse tutto quello che si deve fare”.
“Sul tema della sicurezza negli ambienti di lavoro è fondamentale determinare un ecosistema capace di coinvolgere le parti sociali, il legislatore, le imprese, i lavoratori. Occorre compiere un salto di qualità in termini di politiche pubbliche. È necessario comprendere che le politiche di prevenzione siano un valore aggiunto per il Paese e per l’intera comunità e non un costo. A tal proposito è essenziale il ruolo dei corpi intermedi. La sicurezza sul lavoro è fortemente connessa al nostro sistema economico, caratterizzato da un tessuto di piccole e microimprese che faticano ad accedere al credito e spesso hanno difficoltà a investire sulla prevenzione degli incidenti. Per questo bisogna rafforzare il nostro ecosistema socio-economico, rendendo partecipi i lavoratori, le imprese e le parti sociali”. Lo ha affermato Marcello Fiori, Direttore Generale dell’INAIL, nel corso della riunione di insediamento dell’Osservatorio permanente sulle tematiche di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro del CNEL.
La strategia d’azione adottata all’unanimità dall’Assemblea prevede, oltre all’istituzione dell’Osservatorio permanente, il rafforzamento del partenariato istituzionale già in essere con l’INAIL, per inserire nelle denunce di infortunio il codice alfanumerico unico assegnato dal CNEL ai contratti collettivi depositati nell’Archivio nazionale al fine di conoscere e mappare i rischi collegati alle rispettive categorie produttive, nonché la promozione di un Accordo interconfederale tra le forze sociali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale che possa generalizzare le buone pratiche realizzate in sede di contrattazione in occasione dei protocolli anti-contagio COVID-19, emerse grazie al lungo lavoro istruttorio di censimento realizzato dalla Commissione per l’Informazione del CNEL.
“Ringrazio il Presidente per il delicato incarico, di cui sento tutta la responsabilità” ha dichiarato l’Avv. Francesco Rotondi, Consigliere del CNEL delegato alla presidenza dell’Osservatorio, “attraverso la valorizzazione degli strumenti offerti dal quadro normativo nazionale ed europeo, nonché grazie alla piena e leale collaborazione istituzionale volta al confronto e allo scambio di informazioni, l’Osservatorio del CNEL intende fornire ai decisori pubblici e privati una visione chiara dell’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, affinché il lavoro ritrovi la propria identità costituzionale e sia tale da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori in un ordine di tutela e garanzia”.
I COMPITI
L’Osservatorio svolgerà compiti di ricerca, analisi e promozione di iniziative volte a favorire l’approfondimento in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, a partire dall’individuazione di buone pratiche finalizzate a prevenire il fenomeno degli incidenti e degli infortuni sul lavoro. Un’ attività che verrà svolta anche sulla base delle evidenze dell’Archivio nazionale dei contratti collettivi e degli accordi di lavoro, che ha sede presso il CNEL, e attraverso il coinvolgimento delle parti sociali.
L’Osservatorio, inoltre, ha il compito di analizzare e valutare l’andamento degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, monitorando l’evoluzione del quadro normativo, contrattuale e regolamentare in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in chiave comparata con altri paesi dell’Unione europea e produrrà una Relazione annuale in materia. Implementerà relazioni di confronto e scambio informativo con tutti gli organismi pubblici che hanno competenze su questo tema, promuovendo attività di ascolto e coinvolgimento delle forze sociali e favorendo un interscambio reciproco con gli organismi degli altri Stati europei e le relative rappresentanze in ambito di consigli economici e sociali.
LA COMPOSIZIONE
L’Osservatorio permanente sulle tematiche di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro è presieduto dal consigliere Francesco Rotondi ed è così composto: Massimo Giuntoli e Paola Palmieri (consiglieri del CNEL); Sebastiano Calleri, Irene Delaria, Cinzia Frascheri, Romano Magrini, Michele Morrocchi, Pierpaolo Masciocchi, Paolo Perruzza, Fabio Prontaldolfi (esperti esterni).
IL DOCUMENTO DI OSSERVAZIONI E PROPOSTE DEL 24 OTTOBRE 2024
Il documento di Osservazioni e Proposte approvato dal CNEL lo scorso ottobre delinea il quadro di riferimento in cui si colloca l’Osservatorio ed è l’esito di un ampio e approfondito lavoro di analisi e studio svolto dalla Commissione Informazione di concerto con gli uffici del Segretariato, che ha previsto: l’audizione di 24 associazioni di rappresentanza di imprese e lavoratori; l’analisi sistematica delle previsioni di tutela della salute e sicurezza contenute in 103 contratti collettivi nazionali di lavoro, che trovano applicazione a circa 14 milioni di lavoratori, pari al 96,8% della forza lavoro del settore privato; all’analisi sistematica di 670 protocolli condivisi per la prevenzione e il contrasto della pandemia Covid-19.
In particolare, il documento:
- auspica un maggiore protagonismo e responsabilizzazione delle parti sociali nelle questioni di sicurezza e salute occupazionale, in coerenza con quanto previsto dall’articolo 9 dello Statuto dei diritti dei lavoratori, rafforzando spazi concreti di azione per la rappresentanza e la contrattazione collettiva, anche nella prospettiva di sperimentare iniziative analoghe a quanto è accaduto con i comitati di garanzia per l’attuazione delle misure di prevenzione e contrasto del Covid-19 nella fase pandemica;
- sollecita le parti sociali all’adozione di un protocollo che, preservando le autonome sedi delle relazioni industriali, ampli gli spazi della contrattazione e valorizzi il ruolo della rappresentanza in materia;
- sottolinea la necessità di partenariato istituzionale con l’INAIL, così da prevedere che le denunce di infortuni riportino al proprio interno il codice alfanumerico unico CNEL, in modo da contribuire alla costruzione di indicatori di rischio collegati ai rispettivi CCNL depositati presso l’Archivio nazionale dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro.
Il documento giunge alla conclusione che il nostro Paese, in tema di salute occupazionale e sicurezza sul lavoro, possiede già oggi una delle normative più avanzate in ambito europeo. La vera criticità è invece relativa all’effettività delle previsioni di legge e dell’efficacia dei controlli. Per questo viene sottolineata la necessità di definire una “Strategia nazionale di prevenzione e protezione” e un relativo “Piano di azione”.
Il documento suggerisce anche l’introduzione di misure che impediscano la concessione di finanziamenti o incentivi con fondi pubblici alle imprese (condannate in via definitiva) perché non hanno rispettato i requisiti di regolarità e legalità, che non applicano i CCNL sottoscritti dalle organizzazioni sindacali e datoriali comparativamente più rappresentative e le normative di legge e contratto collettivo in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Viene altresì evidenziata l’urgenza di rendere pienamente operativi sia il Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro sia la Commissione consultiva permanente, puntando, inoltre, a concretizzare un coordinamento operativo permanente tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e le Aziende Sanitarie Locali (ASL).
Il documento, inoltre, fa proprio il richiamo della Corte dei Conti, nel Giudizio di parificazione sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2023, laddove evidenzia perplessità sul fatto “che il bilancio INAIL presenti un ingente ed improprio avanzo annuale (spesso superiore al miliardo), che poco si concilia con il perdurante fenomeno infortunistico”.
A parere del CNEL occorre, infine, procedere con determinazione per preservare, in una materia così delicata, il criterio di selezione degli attori sindacali e dei relativi contratti collettivi ancorandolo saldamente al concetto di maggiore rappresentatività comparata.