Politica

Il nuovo decreto economico del Governo tra welfare, ricerca e infrastrutture

di Redazione
 
Il nuovo decreto economico del Governo tra welfare, ricerca e infrastrutture
Approvato oggi dal Consiglio dei ministri, il nuovo decreto economico si presenta come un maxi-provvedimento omnibus con misure che spaziano dal sostegno alle lavoratrici madri fino al potenziamento delle infrastrutture strategiche. Il pacchetto, corposo e articolato, tocca settori chiave per il rilancio del Paese: welfare, giustizia, università, rigenerazione urbana e opere pubbliche.

Il cuore sociale del provvedimento è rappresentato dall’aumento a 480 milioni di euro dei fondi destinati alle lavoratrici madri. La ministra del Lavoro, Elvira Calderone, ha illustrato l’intervento: per le donne con due figli a carico, fino ai 10 anni del più piccolo, sarà riconosciuto un bonus netto di 480 euro annui, accreditato in un’unica soluzione a dicembre 2025. In caso di tre o più figli, gli incentivi già introdotti dalla manovra 2024 saranno prorogati fino al 2026 anche per i contratti a tempo determinato e le libere professioniste.

Sul fronte della conoscenza, la ministra Anna Maria Bernini ha annunciato un rafforzamento del Fondo ordinario per gli enti pubblici di ricerca con 160 milioni di euro in più, rispondendo così anche al pressing dei ricercatori del PNRR. Inoltre, viene lanciato un fondo – in collaborazione con Confindustria – per stabilizzare nelle imprese i dottori di ricerca industriali tramite credito d’imposta fino a 10mila euro. Le università riceveranno un aumento di 336 milioni sul fondo di finanziamento ordinario, destinato anche alla stabilizzazione dei ricercatori precari.

Importanti novità anche sul fronte infrastrutturale. Nasce il Fondo nazionale per la rigenerazione urbana, con una dotazione di 50 milioni per il 2025 e 30 milioni per il 2026. Sul versante giustizia, arrivano 40 milioni per l’edilizia carceraria nel 2025 e altri 18 milioni nel 2027, compensati dalla riduzione dei fondi per la ricerca scientifica previsti dalla Manovra 2017.

Per quanto riguarda le grandi opere, il Comune di Venezia riceverà 23 milioni per rafforzare le infrastrutture idriche, mentre Genova vedrà partire la fase B della diga foranea con uno stanziamento di 142,8 milioni tra il 2026 e il 2027. Infine, lo sport ottiene un investimento da 228 milioni di euro.

Nel decreto trova spazio anche l’ennesimo rinvio, di sei mesi, della tanto discussa sugar tax, e la proroga degli incentivi alle imprese attive nelle zone colpite dal sisma. Prevista infine una revisione dell’IVA sulle opere d’arte, nell’ottica di rendere più competitivo il mercato italiano nel panorama internazionale.
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