Cultura
Il Politecnico di Bari, un faro nel Mezzogiorno: cresce a ritmi da record e sfida il calo demografico
di Redazione

In un panorama universitario italiano spesso caratterizzato da incertezze e, nel Sud, da una crisi demografica che si riflette sul numero degli iscritti, il Politecnico di Bari (Poliba) emerge come un'eccezione straordinaria, dimostrando che con una visione chiara e ambiziosa si può invertire la rotta. Negli ultimi dieci anni, il Poliba si è affermato come l'ateneo più performante tra i tre politecnici italiani, registrando un'impressionante crescita del +54% nelle immatricolazioni. Un dato che non solo batte, ma quasi surclassa, la sostanziale stabilità del Politecnico di Milano (+0,7%) e la leggera flessione di quello di Torino (-0,05%).
Questi numeri, insieme a numerose schede di approfondimento, sono raccolti nel Bilancio di mandato (2019/2025) che Francesco Cupertino, Rettore uscente, ha voluto consegnare a una pubblicazione presentata oggi, prima di passare il testimone al nuovo Rettore Umberto Fratino, che entrerà in carica il prossimo 1° ottobre.
Ciò che rende questo risultato ancora più significativo è il contesto in cui è maturato. Come sottolinea Cupertino, questo exploit è avvenuto in un periodo in cui il numero di diciottenni residenti in Puglia si è ridotto del 10% e le università del Mezzogiorno perdevano complessivamente oltre il 10% degli immatricolati. Il Poliba non solo ha resistito, ma ha prosperato, posizionandosi come un polo di attrazione per i giovani del territorio e di altre regioni, diventando un modello di successo controcorrente.
La visione e la strategia di lungo periodo sono state la chiave di questo successo. Fondato nel 1990, il Poliba è il più "giovane" tra i tre politecnici e l'unico situato nel Sud Italia. Il suo bilancio di mandato, intitolato "Si può fare", riassume sei anni di profondo rinnovamento e ambizione, proiettando l'ateneo da risorsa locale a punto di riferimento nazionale e internazionale.
La crescita del Poliba non si ferma alle iscrizioni. Un altro dato che testimonia la sua eccellenza è il tasso di occupazione dei laureati magistrali a un anno dal titolo. Questo valore è balzato dal 67,4% del 2014 al 91% nel 2024, un aumento del +23,6% che ha permesso di ridurre notevolmente il divario con i politecnici del Nord.
Anche sul fronte dei finanziamenti statali, il Poliba ha ottenuto un riconoscimento straordinario. I trasferimenti del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) sono cresciuti del +35% in sei anni, raggiungendo 53,4 milioni di euro nel 2025. Un incremento del 6% in un solo anno, il massimo consentito e ottenuto solo da 8 dei 68 atenei statali, è un chiaro segnale della qualità dell'azione didattica, di ricerca e di terza missione del Politecnico.
I dati di Almalaurea confermano la soddisfazione degli studenti e delle studentesse. La valutazione degli spazi di studio individuali è cresciuta del +38,9%, testimoniando gli ingenti investimenti nel rinnovamento del campus barese. L'inaugurazione del Nuovo Rettorato, il rifacimento di aule e laboratori, e l'acquisizione dell'ex Caserma Magrone per il futuro Parco dell'Innovazione sono solo alcuni degli esempi di un impegno concreto per migliorare l'ambiente di apprendimento e ricerca.
Anche la sede di Taranto ha beneficiato di questo slancio, con progetti come il P-Tech (Pathways in Technology Early College High School) in collaborazione con IBM, un'iniziativa che offre opportunità a studenti in contesti vulnerabili.
Il Politecnico di Bari non è solo un ateneo in crescita, ma un modello di come l'innovazione, l'investimento strategico e la capacità di visione possano trasformare una realtà locale in un attore di primo piano sul palcoscenico nazionale e internazionale. Come chiosa l'ex Rettore Cupertino, è la prova che "anche un piccolo Ateneo del Sud può diventare un attore nazionale e internazionale".