Il CFO come stratega, la visione di Andrea Bonini (Prada) sul ruolo che anticipa il futuro

di Redazione

In un'esclusiva sessione della EMF CFO Series, Andrea Bonini, Chief Financial Officer e Executive Director del Gruppo Prada, ha condiviso la sua visione sul ruolo del CFO e sul futuro del settore del lusso. L'incontro, organizzato nell'ambito dello Strategic Finance Lab, ha offerto ai partecipanti dell'Executive Master in Finance (EMF) una prospettiva unica e approfondita sulla leadership finanziaria.

La carriera di Bonini è un esempio di transizione di successo dal mondo dell'investment banking all'alta moda. Dopo 17 anni a Goldman Sachs, dove si è specializzato nel settore dei brand di consumo, Bonini ha colto l'opportunità di unirsi a Prada, un'azienda che ammirava per il suo potenziale inespresso. Questa scelta, motivata dalla curiosità e dalla passione per il lusso, lo ha portato a guidare le strategie finanziarie di uno dei marchi più iconici del mondo.

Secondo Bonini, il CFO deve essere un anticipatore, non un semplice reattore. Il suo ruolo principale è quello di analizzare tutte le variabili e le dinamiche di mercato per prevedere gli eventi e agire in modo proattivo. Questa capacità di guardare avanti è fondamentale per bilanciare le esigenze di breve periodo con le opportunità di crescita a lungo termine, un equilibrio cruciale, specialmente in un'azienda a controllo familiare come Prada. Il CFO agisce quindi come un partner strategico per il CEO e l'intero management, facilitando decisioni disciplinate e orientate al futuro.

Bonini ha fornito un'analisi dettagliata del contesto globale, sottolineando che l'attuale livello di incertezza, dovuto a tensioni geopolitiche e mutamenti economici, è senza precedenti. Nonostante ciò, il settore del lusso ha dimostrato storicamente una crescita solida e margini elevati. Bonini prevede che il consolidamento continuerà, con la scala che diventerà un fattore di successo sempre più critico. Questo trend è spinto anche dall'evoluzione del modello di distribuzione, sempre più orientato alla vendita diretta rispetto a quella all'ingrosso.

Con 5,6 miliardi di euro di ricavi e oltre 15.000 dipendenti, Prada si distingue per il suo know-how manifatturiero di eccellenza, con circa un terzo del personale impiegato nelle sue 25 unità produttive in Italia. Bonini ha definito l'acquisizione di Versace una mossa strategica, motivata dalla notorietà del brand, dalla sua complementarità con il portafoglio esistente e dalla possibilità di integrarlo nella solida piattaforma industriale del Gruppo Prada.

Contrariamente all'idea che la quotazione aggiunga solo vincoli, Bonini la vede come un catalizzatore per la creazione di valore. Essere quotati, infatti, impone una disciplina nei processi decisionali, nella pianificazione e nella programmazione. Inoltre, aumenta la risonanza dell'azienda, rendendola più attraente per i talenti. La quotazione di Prada a Hong Kong ha rafforzato la visibilità del brand e la sua relazione con un mercato chiave in Asia.

Alla fine dell'incontro, Bonini ha offerto tre consigli preziosi ai giovani professionisti:

Mantenere l'entusiasmo e la voglia di imparare.

Creare una squadra e una comunità basata su stima e rispetto.

Mostrare la propria ambizione di crescita, superando la timidezza.

Le sue parole hanno sottolineato l'importanza di una forte ownership dei progetti e di un profondo senso di responsabilità come elementi chiave per una carriera di successo.