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IG Italia - Shock Trump sui mercati, dazi a Canada, Messico e Cina

di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia
 

Cos’è successo?

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di imporre dei dazi, ovvero delle imposte sulle importazioni, a Messico, Canada e Cina. Per Messico e Canada le tasse sulle importazioni saranno pari al 25% su tutti i beni ad esclusione del greggio canadese (tassa del 10%). I dazi rimarranno in vigore fino a che i paesi non argineranno il traffico di droga e l'immigrazione illegale verso gli Stati Uniti. L'amministrazione Trump sta inoltre imponendo un dazio del 10% "oltre a qualsiasi dazio aggiuntivo" per i beni provenienti dalla Cina finché non ridurrà il contrabbando di fentanyl.

Per essere chiari, Trump ha costantemente consigliato che avrebbe utilizzato i dazi nel tentativo di far crescere l'economia statunitense, proteggere i posti di lavoro e aumentare le entrate. Tuttavia, il mercato si aspettava delle scelte più graduali, soprattutto nei confronti dei paesi più vicini agli USA.

L'impatto dei dazi di Trump in breve

Vale la pena prendersi un momento per spiegare come funzionano i dazi. Un dazio è un'imposta nazionale che viene riscossa sui beni quando entrano in un paese, quindi, ad esempio, se un'auto da $ 100.000 venisse importata negli Stati Uniti con una tariffa del 25%, la società nazionale con sede negli Stati Uniti che ha importato l'auto sarebbe responsabile di una commissione di $ 25.000.

Estrapolando questo su una scala più ampia, si può prevedere come l'aumento dei dazi statunitensi potrebbe avere un impatto enorme sull'economia mondiale.

È evidente che l’obiettivo di Trump (oltre alla lotta contro immigrazione clandestina e traffico di droga) sia quello di incoraggiare la produzione nazionale, aumentare i posti di lavoro e migliorare la bilancia commerciale. Tuttavia, i dazi introdotti sull’acciaio durante il primo mandato di Trump non avevano portato a grandi benefici. I dazi del secondo mandato sono generalizzati su tutti i beni e settori e potrebbero avere conseguenze diverse rispetto alle tariffe introdotte in passato.

Gli scenari futuri, quali aspettative?

In mancanza di ritorsioni da parte degli altri paesi, la teoria economica insegna che il dollaro dovrebbe salire, i prezzi al consumo aumentare (inflazione in crescita), la Federal Reserve dovrebbe prepararsi a cambiare i propri piani per fronteggiare la nuova situazione. Per i paesi colpiti dai dazi la svalutazione delle proprie valute dovrebbe aumentare l'appetibilità dei beni.

In caso contrario, ovvero di risposte da parte dei paesi colpiti con altre misure, si potrebbe creare una escalation con il ritorno di una nuova guerra commerciale che avrebbe conseguenze fortemente negative sulla domanda globale.

I migliori mercati da tenere d'occhio per i dazi di Trump

Di seguito alcuni dei migliori mercati da tenere d'occhio mentre Trump impone dazi più elevati:

VIX

L’indice della volatilità ha evidenziato un forte rialzo legato proprio all’incertezza degli investitori sugli scenari futuri. Il VIX è tornato a 19 e potrebbe superare facilmente il limite di 20 in caso di una escalation della guerra commerciale.

EUR/USD

L’Eurozona non è stata colpita dai dazi ma il cambio eurodollaro perde oltre 1 punto percentuale scendendo da 1,0350 di venerdì a 1,0240, un salto delle quotazioni sui timori che Trump possa colpire con i dazi anche l’Europa. Lo stesso Trump ha dichiarato alla BCE che i dazi sui beni importati dall’Unione Europea arriveranno molto presto.

Trump su Europa:

“Non ci comprano le auto, non ci prendono i prodotti agricoli, non prendono quasi niente e noi prendiamo tutto da loro. Milioni di auto, enormi quantità di cibo e prodotti agricoli".

USD/CAD

I dazi hanno aumentato la forza del dollaro statunitense, confermando le teorie di macroeconomia. La coppia valutaria USD/CAD ha risposto immediatamente con un balzo di oltre un punto percentuale salendo da 1,4530 di venerdì a 1,47.

USD/MXN

Anche la coppia valutaria USD/MXN si aggiusta dopo la scelta dell’amministrazione Trump. L’USD/MXN sale da 20,60 a 21,10.

Azionario statunitense

In forte calo soprattutto i titoli tecnologici e in particolare quelli più legati al commercio estero. Continua il momento negativo per Nvidia che dopo il caso DeepSeek risente dei dazi di Trump con -2% (30% dei ricavi del gruppo sono in Cina e Taiwan). Male i produttori di auto (Ford -4% e General Motors -6%) che producevano in Messico per poi importare negli States.

Alle 12 italiane l’indice tecnologico Nasdaq perde l’1,60% e il Dow Jones l’1,20%.

Azionario europeo

Forti vendite sull’azionario europeo in particolare il settore automobilistico. Stellantis -7%, Volkswagen -6%, BMW -4%, Ferrari -2%.

Criptovalute

Crollano le cripto con perdite superiori ai 10 punti percentuali rispetto ai valori di venerdì. L’incertezza sui futuri scenari comporta una diminuzione della propensione al rischio da parte degli investitori che stanno disinvestendo su asset rischiosi per comprare beni rifugio.

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