Economia

Italia sale al 16° posto nel Global Attractiveness Index 2025

di Redazione
 
Italia sale al 16° posto nel Global Attractiveness Index 2025
L’Italia guadagna terreno nello scenario internazionale della competitività. Secondo il Global Attractiveness Index 2025 (GAI), presentato a Cernobbio da The European House – Ambrosetti in collaborazione con Philip Morris Italia, Toyota Material Handling Italia e Amazon Italia, il Paese sale dal 19° al 16° posto, superando Danimarca, Belgio e Irlanda.

Al vertice della classifica restano gli Stati Uniti, con uno score di 100, seguiti da Cina (87,7) e Germania (81,4). L’Italia mostra una crescita strutturale nonostante le criticità legate alla geopolitica, con guerre e tensioni commerciali che condizionano il quadro economico globale.

Il rapporto individua due fattori esogeni che potrebbero incidere negativamente sull’attrattività nazionale: l’emergere di nuovi regimi tariffari ostili, in particolare dalle politiche statunitensi, e l’instabilità dei mercati energetici internazionali, accentuata dalle tensioni in Medio Oriente. A livello interno, invece, tre sono le aree su cui intervenire per consolidare il miglioramento: ridurre il mismatch di competenze attraverso una formazione aggiornata, attrarre e trattenere talenti qualificati e semplificare burocrazia e regolamentazione.

Il GAI 2025 analizza 146 economie mondiali – escludendo Russia e Ucraina per la mancanza di dati affidabili – basandosi su oltre 90 milioni di data point e valutando quattro pilastri principali: apertura, innovazione, dotazione ed efficienza. L’indice è complementato da sotto-indici dedicati a sostenibilità, dinamicità e orientamento al futuro, fornendo un quadro multilivello della competitività dei Paesi.

La classifica mostra come, accanto al miglioramento italiano, la Cina abbia superato la Germania, conquistando il secondo posto, mentre Berlino ha registrato un calo costante negli ultimi anni a causa della stagnazione industriale e della domanda interna in rallentamento.

Il risultato ottenuto dall’Italia è stato accolto con favore dal mondo imprenditoriale. Leonardo Salcerini (Toyota Material Handling Italia) ha sottolineato l’importanza di una visione europea integrata, mentre Giorgio Busnelli (Amazon Italia) ha rimarcato la necessità di ridurre il divario di competenze e semplificare il quadro regolatorio. Pasquale Frega (Philip Morris Italia) ha evidenziato come l’eccellenza delle filiere produttive italiane resti un modello di resilienza, in grado di coniugare innovazione e tradizione, pur richiedendo un contesto normativo stabile e orientato alla crescita.
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