Attualità
Gioco legale e contrasto all’illegalità, la ricerca Luiss per AGIC fotografa il fenomeno
di Demetrio Rodinò

Il settore del gioco regolamentato si conferma una componente di rilievo per l’economia italiana. Nel 2024 la spesa netta ha raggiunto i 21 miliardi di euro e il gettito erariale ha superato gli 11 miliardi, numeri che testimoniano l’impatto del comparto sulle finanze pubbliche. Ma accanto al mercato ufficiale, trasparente e controllato, si muove una rete parallela che, secondo le stime, vale tra i 20 e i 25 miliardi di euro di raccolta annua, sottraendo oltre 2 miliardi di euro di entrate fiscali allo Stato.
È quanto emerge dalla ricerca condotta da Luiss Business School e presentata da AGIC – Confindustria (Associazione Gioco e Intrattenimento in Concessione) durante l’incontro “Mercato legale e gioco pubblico: il ruolo dell’industria”. Lo studio fotografa abitudini e percezioni dei giocatori italiani, analizzando le motivazioni che spingono alcuni a rivolgersi a piattaforme non autorizzate.
Un dato allarmante riguarda il 14% di giocatori che accede inconsapevolmente a canali illegali, segno di quanto sia difficile distinguere operatori legali da quelli clandestini. La ricerca rileva inoltre che oltre il 26% dei giocatori meno informati dichiara di aver giocato illegalmente, una quota più che tripla rispetto agli altri. Le ragioni del ricorso al mercato irregolare sono molteplici, dalla percezione di una maggiore semplicità d’uso delle piattaforme, alla rapidità dei pagamenti, fino alla convinzione di poter ottenere vincite più alte. Conta anche l’esperienza: grafiche più accattivanti, varietà e qualità dei giochi sono spesso fattori determinanti.
La crescita di questo fenomeno solleva interrogativi non solo economici, ma anche sociali. Il gioco illegale priva lo Stato di risorse e al tempo stesso espone i consumatori a rischi legati a mancanza di tutele, assenza di garanzie e possibili legami con circuiti criminali. Per questo, sottolinea lo studio, il contrasto deve andare oltre la repressione e includere azioni di sensibilizzazione e informazione, affinché i cittadini siano in grado di riconoscere e scegliere i canali autorizzati.
“Il contrasto al gioco illegale richiede un approccio organico e una forte collaborazione tra tutti gli attori che agiscono nella nostra industry. In questo senso, il percorso già avviato con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per il riordino del settore fisico rappresenta un’occasione fondamentale per fornire ai concessionari gli strumenti necessari per essere competitivi, contrastando parallelamente i canali illegali”, ha commentato Giuliano Guinci, Public Affairs, Sustainability & Retail Operations Director di Eurobet Italia e Membro Board AGIC. “È indispensabile riconoscere alle aziende concessionarie la possibilità di comunicare con trasparenza e responsabilità: limitare totalmente, come è oggi, questa capacità rischia infatti di generare opacità, con conseguenze negative sia sul piano sociale che economico. Solo restituendo al settore le condizioni per distinguersi e valorizzarsi sarà possibile costruire un mercato più sicuro e sostenibile, differenziando con chiarezza legale da illegale”.
La giornata di lavori ha visto anche un confronto con rappresentanti del settore audiovisivo, come Federico Bagnoli Rossi, presidente FAPAV, e Stefano Selli, vicepresidente di Confindustria Radio Televisioni. Spazio inoltre agli interventi del Comitato per la Prevenzione e la Repressione del Gioco Illegale (Co.PRe.GI) e della Guardia di Finanza, che ha illustrato le azioni di contrasto in atto, con particolare attenzione alla tutela dei minori.
Dal dibattito sono emerse proposte per rafforzare la lotta all’illegalità, puntando a una cooperazione tra istituzioni, industria e forze dell’ordine. Significativa anche la presenza di esponenti politici: Nicola Calandrini e Dario Damiani per la Commissione Bilancio del Senato, Virginio Merola per la Commissione Finanze della Camera, ed Ettore Rosato per il COPASIR e la Commissione Difesa. Le conclusioni sono state affidate a Mario Lollobrigida, Direttore Giochi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che ha ribadito l’importanza di un sistema normativo chiaro e di strumenti efficaci per proteggere il comparto.