Ambiente & Sostenibilità
"Food&City", la sostenibilità alimentare vede il futuro a Milano
di Redazione

Il Politecnico di Milano alza il sipario su un futuro più equo e sostenibile con l'inaugurazione di "Food&City - Architetture, Design e Ingegneria per la Sostenibilità Alimentare". La mostra, allestita presso la Galleria del Progetto "Guido Nardi" al campus Leonardo, non è solo un'esposizione, ma un vero e proprio manifesto interdisciplinare che posiziona il cibo come chiave di lettura fondamentale delle sfide contemporanee. Docenti e ricercatori di otto dipartimenti hanno unito le forze per delineare soluzioni concrete e innovative lungo l'intera filiera agro-alimentare: produzione, distribuzione e consumo/riuso.
Curata dai docenti Filippo Orsini, Luigi De Nardo e Alessandro Perego, l'iniziativa risponde con urgenza alle contraddizioni di un mondo in cui disuguaglianza alimentare, spreco e crisi climatica minacciano la sicurezza e la stabilità.
Le sezioni della mostra illustrano un ventaglio di progetti d'avanguardia che rompono gli schemi tradizionali. La sezione dedicata alla Produzione mette in luce l'esigenza di produrre cibo sufficiente e sicuro minimizzando l'impatto ambientale. Il protagonista indiscusso è il vertical farming, con il laboratorio V-Lab del Politecnico a fare da apripista. In mostra spiccano progetti come BIA-Building Integrated Agriculture, che mira a integrare la coltivazione su tetti e facciate urbane, e BIZE - Building Integrated Zero Emission Agriculture, con un focus sull'integrazione strutturale di sistemi agricoli a emissioni quasi nulle, come dimostrato da un caso studio nel quartiere Corvetto.
Un concetto affine è portato avanti da STR.A.ME, che propone di trasformare "luoghi indesiderati" della città - come sottopassi o cavalcavia - in "Strutture agricole metropolitane" a basso consumo di suolo. L'innovazione spazia fino al prototipo Struna, un sistema a circuito chiuso per la coltivazione di microalghe in bioreattori integrati. A completare il quadro, la mostra presenta anche l'impiego di robot dotati di sensori avanzati (GPS, lidar) per facilitare il lavoro nei campi, monitorando e raccogliendo frutta e ortaggi con precisione.
L'impegno del Politecnico si traduce anche in pratiche sul campo, come "Coltivando", l'orto urbano del campus Bovisa, attivo dal 2012, che funge da ponte tra comunità universitaria e residenti.
La Distribuzione viene analizzata come un sistema complesso dove la logistica incontra l'equità. Il Politecnico è in prima linea nella lotta allo spreco alimentare con il Food Sustainability Lab, partner scientifico degli Hub Aiuto Alimentare del Comune di Milano.
Un'attenzione particolare è data alla futura Polimi Food Policy interna, ispirata dal programma PPP-URB (finanziato con fondi PNRR) per migliorare qualità e accessibilità del cibo nei campus e nelle organizzazioni pubbliche e private. La mostra offre anche una dettagliata mappatura dei Mercati Rionali Coperti di Milano, analizzando trasporti e servizi per ridefinirne il potenziale nella rete distributiva urbana.
La sezione Consumo/Riuso celebra la filosofia dell’economia circolare, trasformando gli scarti alimentari in nuove risorse di valore. Grazie a processi scientifici e tecnologie, residui come i fondi di caffè esausti vengono valorizzati, come nel progetto "Coffeefrom", che li trasforma in granuli per la stampa 3D di oggetti di design. Ricerche come quelle sviluppate nell'ambito del progetto OnFoods (PNRR) si concentrano sull'estrazione di sostanze naturali da biomassa di scarto, quali bucce d'uva o mirtilli non utilizzabili.
Il MakingMaterials Lab presenta materiali compositi innovativi, tra cui il bio-based REKRILL®, totalmente compostabile, derivato dalla trasformazione di sottoprodotti come gusci di nocciole e crusca. Progetti come Bioloop Factory, vincitore del bando Polisocial Award 2024, coniugano transizione ecologica e inclusione socio-economica, creando vivai sociali con dispositivi in materiali di recupero.
L'ultima sezione, Consumo/Collettività, esplora la dimensione culturale e sociale dell'alimentazione. Spaziando dalle mense aziendali alle ghost kitchen (laboratori per il delivery), l'esposizione riflette sul contrasto tra la convivialità del mangiare collettivo e l'individualismo della vita urbana. Una vetrina su ricettari "speciali" - da quello per gli astronauti al "Manifesto della Cucina Futurista" - offre una prospettiva storica e culturale unica sul cibo.
Infine, la sezione speciale “Food&City: Milano 2015-2025” chiude il cerchio, fungendo da testimonianza dell'eredità di Expo Milano 2015, dieci anni dopo, riflettendo sulla memoria urbana, le trasformazioni territoriali e le narrazioni legate al cibo.
"Food&City" si propone come un hub di sensibilizzazione, ospitando un ricco calendario di tavole rotonde, seminari e talk aperti al pubblico, ribadendo un concetto fondamentale: affrontare la sostenibilità alimentare richiede un approccio integrato che parta dall'architettura, passi per il design e si radichi nell'ingegneria e nella gestione. La mostra del Politecnico di Milano è la dimostrazione che il futuro del cibo si costruisce oggi, con un occhio alla tecnologia e un cuore orientato all'equità sociale.
“Food&City - Architetture, Design e Ingegneria per la Sostenibilità Alimentare”
INGRESSO LIBERO – Fino al 23.12.2025
Dal lunedì al venerdì, ore 10-19
Galleria del Progetto “Guido Nardi” – Edificio 11, via Ampère 2 Milano (campus Leonardo)
A cura di Filippo Orsini, Luigi De Nardo e Alessandro Perego. Mostra di Cultura Politecnica promossa dalla Scuola AUIC - Architettura, Urbanistica e Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano.
Partecipano progetti di ricerca di ateneo dei dipartimenti: DABC – Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito; DAStU - Dipartimento di Architettura e Studi Urbani; DICA - Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale; CMIC - Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “Giulio Natta”; DEIB - Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria; i Dipartimenti di Meccanica, Design e Ingegneria Gestionale.
La mostra è stata realizzata grazie al sostegno di: Number 1 Logistics Group S.p.A. Società Benefit, Fondazione Amadori, Tesisquare S.p.A. e Legur.