Economia

Flessibilità di bilancio dell'UE, un sistema troppo complesso secondo la Corte dei Conti Europea

di Redazione
 
Flessibilità di bilancio dell'UE, un sistema troppo complesso secondo la Corte dei Conti Europea
Un sistema troppo complesso, a volte sovrapposto e con una mancanza di chiare priorità. Questo è il giudizio della Corte dei Conti Europea sul quadro che permette all'UE di mobilitare fondi per circostanze impreviste ed emergenze, come riportato in una nuova relazione pubblicata oggi. La Corte raccomanda una profonda semplificazione del sistema di flessibilità di bilancio per renderlo più efficiente e reattivo di fronte alle crisi future.

L'Unione Europea si basa su bilanci a lungo termine, i cosiddetti Quadri Finanziari Pluriennali (QFP), che coprono periodi di sette anni. La flessibilità di bilancio è fondamentale per rispondere a sfide improvvise e si ottiene sia riassegnando risorse tra diverse priorità, sia aumentando le dotazioni finanziarie iniziali.

Nonostante l'UE sia stata in grado di affrontare diverse emergenze grazie a questi strumenti, la Corte sottolinea che il sistema è un groviglio di meccanismi che si sovrappongono. "Gli strumenti a volte si sovrappongono e il loro ordine di utilizzo non è sempre chiaro" ha spiegato Jorg Kristijan Petrovič (nella foto), il Membro della Corte responsabile dell'audit. La sua raccomandazione è chiara: "Lo strumento di flessibilità finanziaria dovrebbe essere il più semplice ed efficace possibile perché l'UE sia pronta ad affrontare le crisi."

La Corte dei Conti critica la proposta della Commissione europea di aumentare la flessibilità per il periodo 2021-2027, giudicandola priva di una solida analisi dei rischi e delle esigenze. Secondo gli auditor, la Commissione avrebbe potuto utilizzare un'analisi prospettica o delle tendenze, soprattutto per eventi come le catastrofi naturali. Per i futuri QFP, la Corte raccomanda di basare la progettazione degli strumenti di flessibilità su una valutazione approfondita del quadro esistente e su informazioni concrete riguardanti la probabilità e l'impatto degli eventi da affrontare.

L'analisi della Corte rivela un uso estensivo degli strumenti di flessibilità nel periodo 2021-2024, non solo per emergenze immediate come catastrofi naturali e crisi umanitarie, ma anche per coprire esigenze "in costante emergere". Esempi citati includono le perturbazioni del mercato energetico a causa della guerra in Ucraina e l'aumento dell'inflazione. In alcuni casi, i fondi sono stati mobilitati anche in assenza di un evento imprevisto specifico.

Questo utilizzo generalizzato può ridurre rapidamente gli importi disponibili per le vere emergenze e le crisi. La Corte ha notato che alcuni strumenti sono stati esauriti sistematicamente già nella prima parte del periodo di bilancio, lasciando meno risorse per gli anni successivi. Manca inoltre un meccanismo specifico per affrontare i costi imprevisti, come l'aumento dei tassi di interesse o l'impatto dell'inflazione sulla spesa programmata.

In sintesi, la Corte dei Conti Europea lancia un avvertimento: sebbene i fondi di emergenza dell'UE siano stati utili, il sistema attuale è farraginoso e rischia di non essere all'altezza delle sfide future. La raccomandazione è quella di semplificare e razionalizzare il quadro, garantendo che i fondi di emergenza siano realmente riservati per le emergenze.
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