Ci aspettiamo che, nel corso della riunione di questa sera, la Federal Reserve possa optare per una prima pausa nel percorso di tagli dei tassi d’interesse intrapreso lo scorso settembre. Nel corso della conferenza stampa, il presidente Powell potrebbe sottolineare come, nonostante i significativi progressi rispetto ai picchi del 2022, l’inflazione su base annua si mostri ancora resiliente, complici le letture più rigide registrate nel quarto trimestre del 2024. Nello stesso periodo, sia la crescita dei posti di lavoro (+170mila unità) che il Pil statunitense (intorno al +3,2% su base annua) si sono confermati forti, prestando il fianco a una mossa attendista della Fed, in vista di dati più aggiornati sull’andamento dei prezzi. Crediamo verosimile che Powell possa ribadire l’adozione da parte del FOMC di un approccio più cauto alla politica monetaria nel corso del 2025, senza però fornire indicazioni esplicite per il meeting di marzo, ma mantenendo un atteggiamento data-dependent, di riunione in riunione.
La lettura del PCE core di dicembre, che sarà resa nota questo venerdì, dovrebbe registrare un aumento del +0,19%: se il trend dovesse confermarsi in linea con le attese, l’inflazione su base annua dovrebbe dirigersi rapidamente verso l’obiettivo del 2% già alla fine del primo trimestre del 2025, il che potrebbe consentire alla Fed di tagliare nuovamente, forse addirittura in marzo.
Crediamo che la moderazione dell’inflazione, unita al raffreddamento del mercato del lavoro, porteranno la Fed ad effettuare più tagli rispetto a quanti sono al momento prezzati dal mercato.
Questa sera Powell potrebbe anche ribadire che i policymaker prenderanno in considerazione l’impatto delle politiche fiscali solo dopo la loro attuazione, quando saranno disponibili maggiori dettagli. Se durante la prima settimana di mandato del neopresidente Trump abbiamo assistito a una raffica di ordini esecutivi, pensiamo che i cambiamenti politici più rilevanti, abbastanza profondi da alterare la traiettoria dell’economia statunitense, richiederanno più tempo per essere definiti e messi in pratica.
Da ultimo, questa sera la Fed potrebbe discutere i suoi piani di bilancio per il 2025, lasciando intendere che il Quantitative Tightening potrebbe continuare almeno fino a giugno. Verso la fine del 2024, quando molti operatori di mercato si aspettavano l’interruzione del QT, la Fed ha mantenuto il ritmo di riduzione del bilancio invariato. Nella seconda settimana di gennaio, le riserve hanno registrato un brusco calo, per poi riprendersi altrettanto rapidamente la settimana successiva e ora sono molto più vicine alla soglia del “10% del Pil nominale” indicata dal governatore Waller come parametro di riferimento fondamentale. Tuttavia, i tassi overnight sono rimasti al di sotto del limite superiore del tasso sui Fed Funds, suggerendo che siamo ancora lontani dalla “scarsità di liquidità”.