Economia

Euronext inaugura ETF Europe, nasce il primo mercato integrato per i fondi quotati

di Redazione
 
Euronext inaugura ETF Europe, nasce il primo mercato integrato per i fondi quotati
Un passo che potrebbe cambiare il volto della finanza europea. Con il lancio ufficiale di Euronext ETF Europe, presentato oggi contemporaneamente ad Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Milano, Oslo e Parigi, prende vita il primo mercato pienamente integrato per gli exchange-traded funds (ETF) e gli exchange-traded products (ETP) nel continente. L’iniziativa, inserita nel piano strategico Innovate for Growth 2027, rappresenta un tassello decisivo verso la costruzione di una vera Unione europea del risparmio e degli investimenti.

Il progetto nasce con l’obiettivo di superare una delle criticità storiche del mercato europeo: la frammentazione. Attualmente, gli emittenti che desiderano collocare un ETF devono affrontare processi di quotazione separati in ciascun Paese, con procedure amministrative ridondanti e costi aggiuntivi. Con il nuovo modello, sarà invece possibile quotare un solo strumento e distribuirlo automaticamente su tutte le piazze Euronext, beneficiando di un’infrastruttura unica, di un order book centralizzato e di un flusso dati armonizzato.

Le implicazioni sono di rilievo per l’intera catena del valore. Gli emittenti avranno accesso più rapido e meno costoso al mercato, potendo proporre prodotti in più valute e con una gamma diversificata di benchmark. I market maker e i broker potranno contare su una liquidità consolidata e su spread più ridotti, mentre gli investitori retail disporranno di maggiore trasparenza, prezzi più competitivi e un’offerta più ampia. Anche sul fronte post-trade le novità non mancano, le operazioni saranno compensate da Euronext Clearing con un sistema di netting ottimizzato, mentre i fondi denominati in euro saranno regolati attraverso Euronext Securities, in sinergia con la piattaforma Target2-Securities.

Il progetto gode già di un consenso vastissimo. Secondo quanto comunicato, oltre il 90% degli asset gestiti dagli ETF europei è rappresentato da emittenti che hanno espresso sostegno alla piattaforma. Tra questi compaiono colossi come Amundi, BlackRock, BNP Paribas Asset Management, DWS, HSBC, Invesco, State Street, Vanguard e WisdomTree, accanto a operatori italiani come Banca Akros, Fineco e Directa SIM. Quest’ultima ha sottolineato come nel primo semestre 2025 i propri clienti abbiano raddoppiato il numero di transazioni sugli ETF rispetto all’anno precedente, segnale evidente della crescente domanda di questi strumenti tra gli investitori retail italiani.

Le dichiarazioni confermano l’importanza strategica del progetto. Anthony Attia (nella foto), Global Head of Derivatives and Post-Trade di Euronext, ha parlato di: “Un salto in avanti nella creazione di un mercato dei capitali europeo competitivo e integrato”, evidenziando come l’iniziativa fissi un nuovo standard di trasparenza e accessibilità. Sulla stessa linea Benoît Sorel di Amundi, che ha definito la riduzione della frammentazione “un passo cruciale per migliorare l’efficienza operativa e ampliare la partecipazione al mercato”.

Sarah Melvin di BlackRock ha sottolineato l’impatto positivo sull’economia reale: “Unificare il trading degli ETF significa abbattere barriere all’ingresso e creare mercati dei capitali più profondi e vitali, a beneficio della prosperità europea”. Una visione condivisa anche da Vanguard, che lega l’iniziativa di Euronext al progetto della Commissione europea per l’Unione del risparmio e degli investimenti, sottolineando l’importanza di strumenti a basso costo e facilmente accessibili per colmare il divario tra risparmio e investimento.

La portata del nuovo mercato va letta non solo in chiave tecnica ma anche politica. In un contesto in cui l’Europa cerca di ridurre la dipendenza dai capitali esteri e di convogliare più risparmio privato verso l’economia reale, l’integrazione degli ETF può diventare un volano di crescita e di competitività. Il fatto che la piattaforma nasca in simultanea su sette piazze finanziarie di primo piano, tra cui Milano, rafforza inoltre il ruolo del capoluogo lombardo come hub finanziario europeo.

Il percorso di transizione sarà graduale, gli attuali sistemi di regolamento resteranno in vigore fino a settembre 2026, consentendo agli operatori di adattarsi.

La scommessa è che un mercato meno frammentato e più integrato possa contribuire a trasformare la cultura finanziaria europea, ampliando la platea degli investitori e rendendo i mercati dei capitali un canale più solido per sostenere la crescita e l’innovazione delle imprese.
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