Economia

Euro digitale, tra sovranità e fiducia dei cittadini, la sfida è aperta

di Redazione
 
Euro digitale, tra sovranità e fiducia dei cittadini, la sfida è aperta
L’euro digitale non è più solo un progetto tecnico della Banca Centrale Europea, ma una sfida politica e culturale che riguarda la sovranità monetaria del Vecchio Continente. Nato per contrastare il declino del contante e l’ascesa dei sistemi di pagamento privati, quasi sempre non europei, il nuovo strumento monetario dovrà però convincere i cittadini a utilizzarlo.

Un’indagine condotta da SDA Bocconi School of Management in collaborazione con Revolut, presentata in un convegno con Banca d’Italia, ABI e operatori come Intesa Sanpaolo e Conio, ha raccolto le opinioni di 17.000 cittadini europei. La ricerca ha confrontato tre scenari: il modello ufficiale della BCE, che prevede un sistema intermediato e prudente, un “Digital Cash” pubblico, gestito interamente dalla banca centrale ed un “Euro Token” basato su blockchain e integrato nel mondo crypto.

I risultati mostrano un dato cruciale, i cittadini sono pronti a usare l’euro digitale, ma preferiscono soluzioni più radicali. Digital Cash ed Euro Token hanno ottenuto punteggi superiori in termini di utilità percepita, semplicità d’uso, fiducia e compatibilità con le abitudini. Al contrario, il modello BCE raccoglie il tasso di rifiuto più alto, il 24% degli intervistati ha dichiarato che non lo adotterebbe.

“È il momento in cui le banche centrali devono entrare nel campo di gioco e diventare davvero innovatrici”, ha commentato Stefano Caselli, Dean di SDA Bocconi, sottolineando come la fase attuale sia quella decisiva per plasmare il futuro della moneta digitale europea. Per Banca d’Italia, rappresentata da Nicola Branzoli, la sfida è creare un’infrastruttura che garantisca sicurezza e continuità, senza mettere a rischio la resilienza degli intermediari.

Dal mondo bancario, tuttavia, non mancano preoccupazioni. Mauro Pernigo di Intesa Sanpaolo ha evidenziato i possibili effetti sul credito e sulla raccolta di liquidità, mentre Silvia Attanasio di ABI ha richiamato l’attenzione sulla necessità di superare la frammentazione infrastrutturale che oggi pesa sugli istituti. Sul fronte opposto, Christian Miccoli di Conio ha spinto per un euro digitale basato su blockchain, ritenendo che solo così potrà rappresentare una vera innovazione.

La BCE prosegue su una strada prudente, con un progetto che prevede wallet distribuiti tramite banche e Payment Service Providers, gratuiti per i cittadini e con limiti al saldo detenibile. Ma la ricerca Bocconi-Revolut dimostra che i cittadini guardano oltre, cercano una moneta digitale più semplice, pubblica e interoperabile con l’ecosistema tecnologico globale.
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