“Nel nostro lavoro quotidiano di imprenditori, la burocrazia si fa sentire in termini di tempo e di costi, per questo attraverso il nostro Osservatorio sulla burocrazia abbiamo presentato cento proposte concrete e attuabili, frutto di uno studio approfondito che tiene conto di molteplici elementi e mette a confronto quello che accade in tutto il territorio nazionale. La riforma che chiediamo è urgente”. A sottolinearlo il presidente nazionale CNA, Dario Costantini, intervenuto all’assemblea elettiva di CNA Grosseto.
“Abbiamo consegnato la nostra ricerca al presidente del Consiglio, ho avuto un impegno da parte sua e dal ministro per le Semplificazioni, Paolo Zangrillo – ha proseguito Costantini – Ho molta fiducia nel fatto che il Governo possa ascoltare e accogliere le nostre istanze”.
L’assemblea elettiva ha nominato Saverio Banini presidente provinciale. “Ringrazio Riccardo Breda per il lavoro svolto in questi anni e per quello che continuerà a fare come presidente della Camera di Commercio – ha affermato Costantini – Sono certo che questo impegno sarà portato avanti anche da Banini, che oltre ad essere attivo nell’associazione da anni è un imprenditore esempio anche di quel ricambio generazionale sul quale lavoriamo da tempo. Sono certo che, continuando a lavorare su più livelli, potremo sostenere i nostri artigiani e le nostre imprese, che sono la colonna portante del sistema economico italiano”.
L’iniziativa è stata l’occasione per un confronto tra artigiani e istituzioni locali e per presentare il VI Rapporto sulla burocrazia della CNA analizzando, in particolare, alcuni aspetti che interessano maggiormente la provincia di Grosseto. Ne hanno discusso Marco Capozi, responsabile del dipartimento Relazioni istituzionali e Affari legislativi di CNA; Luca Tonini, presidente di CNA Toscana; Riccardo Breda, presidente della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno; Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto; Francesco Limatola, presidente della Provincia; Leonardo Marras, assessore regionale all’Economia e allo Sviluppo economico.
Per agire sulla burocrazia bisogna operare su più livelli, dal nazionale al locale, ha ricordato Capozi, e non affrontare la questione in modo semplicistico perché non ci sono soluzioni precostituite. Attuando le cento proposte, stima l’Osservatorio, si potrebbero ottenere importanti risultati, come la riduzione del tempo di lavoro stimato dedicato alle pratiche burocratiche che passerebbe da 313 ore l’anno, con un costo annuo medio di 9.210 euro, a 263 ore l’anno con un costo di 7.751 euro. Un ragionamento analogo si può fare per la burocrazia che oggi costa 43 milioni di euro e incide sul Pil per il 2% mentre, attuando le nostre proposte, scenderebbe a 36,2 milioni di euro, con un risparmio di sette miliardi per le imprese da poter usare in eventuali investimenti.