Economia

Consumi post-inflazione. Il 77% degli italiani cambia le abitudini d’acquisto

di Luca Andrea
 
Consumi post-inflazione. Il 77% degli italiani cambia le abitudini d’acquisto
L’inflazione ridisegna la mappa dei consumi in Italia. Secondo la 15ª edizione dell’EY Future Consumer Index, indagine globale che ha coinvolto oltre 20.000 cittadini, tra cui 500 italiani, ben il 77% dei consumatori italiani ha modificato i propri comportamenti di acquisto a causa dell’aumento dei prezzi, privilegiando il valore rispetto alla tradizionale fedeltà al marchio.

Il cambiamento appare strutturale, non solo legato alla contingenza. In un contesto segnato da instabilità geopolitica, crisi del potere d’acquisto e crescente attenzione all’etica dei consumi, gli italiani ridefiniscono le proprie priorità: il 79% considera oggi il prezzo il criterio decisivo nelle scelte d’acquisto, mentre solo l’8% dichiara un legame emotivo forte con i brand.

La fedeltà al marchio sta lasciando spazio alla ricerca di convenienza, qualità e trasparenza. In questo scenario, per rimanere competitivi, è cruciale che le aziende investano in innovazione e sostenibilità”, spiega Stefano Vittucci (nella foto), EY Italia Retail & Consumer Products Sector Leader.

Il fenomeno della shrinkflation – la riduzione delle dimensioni dei prodotti a parità di prezzo – è stato notato da oltre tre quarti degli intervistati (77%) e alimenta scetticismo verso i brand tradizionali. In questo contesto si consolida l’ascesa delle private label: il 60% dei consumatori ritiene che i prodotti a marchio del distributore soddisfino le proprie esigenze quanto quelli dei grandi brand, e il 30% non intende tornare indietro. Le categorie dove il private label cresce di più? Cura della casa, bellezza e igiene personale, grazie a proposte percepite come più naturali, sostenibili e spesso cruelty-fare. 

L’innovazione diventa un fattore strategico per riconquistare la fiducia del consumatore: l’80% degli italiani chiede alle aziende uno sforzo continuo in questa direzione, mentre il 66% valuta positivamente le collaborazioni che portano soluzioni nuove. E in questo, l’Intelligenza Artificiale gioca un ruolo chiave: il 52% dei consumatori riconosce che l’adozione dell’IA ha migliorato la propria esperienza d’acquisto, e il 74% ne comprende già l’applicazione pratica.

Anche il punto vendita fisico evolve. Il 95% degli intervistati afferma di prendere decisioni d’acquisto direttamente in negozio, e il 40% riconosce l’impegno dei retailer nel rendere l’esperienza più significativa. L’integrazione tra canali online e offline si rafforza: strumenti digitali, confronto prezzi, recensioni e fidelizzazione mobile sono ormai parte integrante del percorso d’acquisto.

Il ruolo della Gen Z è centrale in questa trasformazione: nativi digitali e consumatori consapevoli, rappresentano una miniera di dati di prima parte che i retailer devono valorizzare attraverso strategie sempre più personalizzate.
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