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Confartigianato protagonista nell’elaborazione dell’Agenda G7 sul tessile sostenibile

 
Confartigianato protagonista nell’elaborazione dell’Agenda G7 sul tessile sostenibile
Negli scorsi mesi Confartigianato ha avuto un ruolo determinante nell’elaborazione dell’Agenda G7 sul tessile sostenibile, contribuendo in modo significativo alla definizione di strategie e linee guida per aumentare la neutralità di un settore dall’elevato impatto ambientale.

La versione finale dell’Agenda include diversi contributi trasmessi in questi mesi da Confartigianato tutti volti ad evidenziare il contributo dato da micro e PMI per il conseguimento degli obiettivi di circolarità del settore.

Questa iniziativa che coinvolge i paesi membri del G7, ha l’obiettivo di promuovere pratiche sostenibili lungo tutta la filiera del tessile, dalla produzione alla distribuzione, fino al consumo, con particolare attenzione alle problematiche legate alla sostenibilità ambientale e sociale.

Grazie al suo impegno, Confartigianato ha rappresentato e dato voce a livello internazionale alle numerose micro e PMI artigiane del settore, avanzando  proposte chiare e mirate a promuovere, tutelare e valorizzare il modello produttivo dello “slow fashion”, caratterizzato dalla valorizzazione dell’economia locale, dell’elevata qualità dei prodotti e delle materie prime selezionate e della produzione in piccola scala.

Al lancio ufficiale dell’Agenda G7 sul tessile sostenibile, che ha avuto luogo il 4 dicembre presso il Museo Maxxi di Roma, Confartigianato Moda, coadiuvata dall’Ufficio Affari Europei della Confederazione, è intervenuta direttamente alla discussione, insieme ad altri stakeholder del settore provenienti dai paesi membri del G7. In questa sede, Confartigianato Imprese ha ribadito l’importanza delle micro e PMI per il settore del tessile, sottolineando che “la maggior parte delle imprese attive nel settore tessile sono micro e PMI ed proprio questo che ne determina il loro ruolo di rilievo nella catena di produzione”.

L’evento ha permesso di portare sul tavolo esempi concreti e virtuosi di circolarità e sostenibilità di alcune imprese e delle associazioni territoriali del sistema Confederale, passando dalla presentazione del Distretto tessile di Prato e della costruzione del Textile Hub ad alcuni modelli di business circolari che basano la loro produzione sull’impiego di materiali organici (il progetto Vérabuccia e il brand LuciDuci) e sull’impiego delle giacenze di magazzino per successive produzioni (il brand Mhudi). A questo proposito, è stato sottolineato che “le micro e PMI hanno e vogliono sempre più avere un ruolo attivo nel conseguimento degli obiettivi di circolarità, dal momento che i loro modelli di produzione sposano pratiche sostenibili e innovative, dando spazio ad una produzione responsabile in quanto ad impatto ambientale, di qualità, creativa e unica, nonché attenta alla valorizzazione dell’economia locale”.
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