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Confartigianato: artigianato e interazione con l’ambiente

In un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità e alla tutela del territorio, l’Ufficio Studi in collaborazione con il Sistema Imprese di Confartigianato pubblica due report che esaminano dei comparti produttivi caratterizzati da un’elevata interazione con l’ambiente naturale: la cura e manutenzione del paesaggio e la filiera del marmo, comprendente estrazione e lavorazione delle pietre. Si tratta di settori con un ruolo strategico nel presidio e nell’attenta gestione del patrimonio naturale e paesaggistico, caratterizzati da una forte connotazione artigiana e una diffusione capillare sul territorio italiano. I report propongono alcune chiavi di lettura della struttura e delle tendenze della produzione dei settori, con un focus sulle micro e piccole imprese e l’artigianato, nonché il potenziale di crescita legato agli investimenti e alla spesa sostenibile. Qui per scaricare il report ‘Cura del verde: struttura imprenditoriale e risultati economici’. Qui per scaricare il report ‘Le imprese del marmo. Un quadro strutturale di imprese e lavoro’.
L’artigianato della cura del verde
Il quadro del settore delinea che alla fine del 2024 sono registrate 19.038 imprese artigiane che si occupano dei servizi di cura del verde quali giardinaggio e piantumazione a scopo paesaggistico, realizzazione, cura e manutenzione di parchi, giardini ed aree verdi, attività di protezione e ripristino del paesaggio ed anche installazione, manutenzione e riparazione degli impianti di irrigazione: si tratta del 74,4% delle 25.573 imprese del settore, una quota che è 3,5 volte il 21,3% rilevato per il totale economia.
L’artigianato è rilevante anche sotto l’aspetto occupazionale con 23.500 addetti delle imprese artigiane che sono, infatti, il 44,7% dei 52.628 addetti della cura e manutenzione del paesaggio. A livello regionale primeggiano la Lombardia con 12.610 addetti, la Toscana con 5.766 ed il Veneto con 5.507 e sono nell’artigianato almeno 6 addetti su 10 in Friuli-Venezia Giulia (67,2%), Liguria (66,2%), Piemonte (66,1%) e Marche (63,0%).
In termini economici si osserva inoltre il contributo centrale delle imprese di minor dimensione: le micro e piccole imprese con meno di 50 generano il 74,7% dei 3,2 miliardi di euro di fatturato del settore stimato per il 2024.
Le imprese del marmo
Il quadro del settore rivela che a fine 2024 sono registrate 8.444 imprese del marmo – perimetrazione incentrata sulle attività del mestiere del marmista definito dal Sistema Imprese Confartigianato – di cui 3.401 sono imprese artigiane, pari al 40,3%, con un fatturato stimato per il 2024 di 6,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, 2.731 imprese operano nella estrazione di pietra, sabbia e argilla, di cui il 15% sono 410 imprese artigiane, e generano 2,9 miliardi di euro di fatturato; la trasformazione del materiale estratto viene effettuata da 5.713 imprese impegnate nel taglio, modellatura e finitura non artistica di pietre, che sono per il 52,4% rappresentate da 2.991 imprese artigiane, con un fatturato di 3,6 miliardi di euro.
Allargando lo sguardo ai settori di riferimento del mestiere del marmista, cioè estrazione e lavorazione di marmo e pietre, stavolta comprese quella artistica, gli addetti sono 42.985 di cui 17.535 in imprese artigiane, pari al 40,8%. A livello regionale primeggiano il Veneto con 6.046 addetti, la Lombardia con 5.347 e la Toscana con 5.207 e sono nell’artigianato almeno la metà degli addetti in Calabria (55,4%), Liguria (54,0%), Piemonte (53,2%) e Basilicata (52,7%). In chiave di specializzazione, a fronte di un peso medio degli addetti di estrazione e lavorazione di marmo e pietre sull’occupazione delle imprese non agricole pari allo 0,2%, si segnala una importanza nettamente maggiore nelle province di: Massa-Carrara (4,4%), Verbano-Cusio-Ossola (1,5%), Lucca (1,3%), Nuoro (1,1%), Trapani (1,1%), Barletta-Andria-Trani (1,0%) e Verona (0,8%).
Nel dettaglio le attività estrattive contano 11.713 addetti, di cui 1.474 nell’artigianato (12,6%) mentre le lavorazioni contano 31.272 addetti, di cui 16.061 nell’artigianato (51,4%). In termini economici, risulta rilevante l’apporto delle micro e piccole imprese che generano il 79,0% del fatturato e le esportazioni ammontano a 2,3 miliardi di euro, di cui 1,7 miliardi in pietre tagliate, modellate e finite e 0,6 miliardi in pietra, sabbia e argilla.