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Comuni, Corte Conti: controlli interni in crescita nel 2021-2023 ma necessari miglioramenti

 
La Corte dei conti ha pubblicato un aggiornamento sul sistema dei controlli interni adottati dagli enti locali italiani tra il 2021 e il 2023. La relazione, approvata dalla Sezione autonomie con Delibera n. 1/SEZAUT/2025/FRG che ha interessato più di 800 comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, ha evidenziato nel triennio una generale diffusione dei controlli interni e un aumento complessivo della loro efficacia.

Il dato - specifica la Corte - interessa soprattutto i controlli riguardanti gli aspetti finanziari e gli equilibri di bilancio. Quelli di stampo più manageriale e tesi a orientare decisioni strategiche e gestionali risultano, invece, ancora poco valorizzati.

I parametri maggiormente utilizzati dai servizi di controllo interno nella misurazione delle performance sono quelli dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi e dei tempi di realizzazione rispetto alle previsioni. Parametri ulteriori, come il grado di assorbimento delle risorse rispetto ai risultati, il rispetto degli standard di qualità prefissati e l’impatto socioeconomico dei programmi, non sono invece - rilevano i giudici contabili - sufficientemente considerati.

Sul versante del controllo strategico, alcuni sistemi presentano lacune nella disciplina regolamentare, applicano metodi obsoleti e non sono ben integrati con la contabilità armonizzata e per centri di costo, con una limitazione della capacità effettiva di incidere sui meccanismi decisionali.

Un supplemento di attenzione è necessario anche sul monitoraggio degli organismi partecipati e dei controlli sulla qualità dei servizi. Sui primi incidono in particolare la carenza di risorse, la mancanza di strumenti adeguati e la scarsa collaborazione degli enti partecipati. Quanto ai secondi, che rilevano il grado di soddisfazione dell’utenza, pur a fronte di un aumento rispetto al passato (l’84% degli enti risulta, infatti, averli adottati nel 2023), il tasso di adozione delle Carte dei Servizi rimane inferiore al 60%.

Le indagini, inoltre, sull’effettiva qualità dei servizi (tempestività e completezza della risposta al cittadino e limitazione delle conseguenze dei disservizi), anche se effettuate in oltre il 70% degli enti, interessano solo una parte dei servizi offerti e non la loro totalità, con un livello ancora esiguo (il 30% circa del totale) dei controlli svolti sulla qualità dei servizi resi attraverso le società partecipate.

Dalla ricognizione eseguita sull’impostazione dei controlli interni adottati in ambito europeo e internazionale, emerge in particolare - conclude la Corte - un forte collegamento agli obiettivi di prevenzione dei fenomeni di maladministration e dei rischi di corruzione nei settori più vulnerabili.
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