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Commento IG Italia sull’operazione Unicredit e Commerzbank

di Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia
 
Per tanti anni abbiamo parlato di quale potesse essere la preda di Unicredit nelle operazioni di consolidamento del settore bancario. Da settembre abbiamo scoperto che il CEO Andrea Orcel aveva preparato un piano per conquistare la seconda banca tedesca, Commerzbank: prima con l’acquisto di azioni per raggiungere una partecipazione del 9% e poi con l’accumulo di strumenti derivati in grado di portare la quota di Unicredit su Commerzbank fino al 21% con la successiva richiesta alla BCE per ottenere il via libera per salire fino al 30%.

L’operazione, tuttavia, è molto difficile visto che sia il management di Commerzbank sia il governo tedesco hanno dichiarato un parere contrario. Fin dall'inizio della battaglia per l'acquisizione, il Consiglio di amministrazione della banca ha sottolineato il suo impegno a mantenere l'indipendenza e impegnarsi ad attuare il piano strategico esistente fino al 2027. Il nuovo CEO, Bettina Orlopp (in carica dal primo ottobre, prima CFO del gruppo), ha ribadito questa posizione presentando i risultati finanziari del terzo trimestre, ottenendo il sostegno del cancelliere di Berlino, Olaf Scholz, che già nelle precedenti settimane aveva espresso il proprio parere negativo.

Nonostante le opposizioni dei vertici della banca tedesca e del governo, tuttavia, non sarà facile respingere la scalata della banca italiana. In primis Unicredit dovrà tuttavia trovare l’appoggio della BCE. Il Consiglio di Vigilanza dovrà decidere se permettere a Unicredit di poter aumentare la propria partecipazione fino al 29,9%. Il Supervisory Board, presieduto dalla tedesca Claudia Buch (ex vicepresidente della Bundesbank) è composto da 4 membri rappresentanti della BCE e più di 20 membri tra rappresentanti delle banche nazionali (per l’Italia Alessandra Perrazzelli di Banca d’Italia) e rappresentanti delle Autorità di Vigilanza nazionali.

L’operazione UniCredit-Commerzbank è un banco di prova significativo per la Bce e per il suo Consiglio di Vigilanza, che dovrà dimostrare la propria indipendenza dal potere politico e decidere solamente per il bene dell’Unione monetaria. Tale decisione, infatti, potrebbe avere ripercussioni in futuro. Noi crediamo che la BCE dovrebbe dare il via libera all’operazione che rispecchia una delle principali richieste dell’istituto di Francoforte ovvero il consolidamento del settore bancario europeo con l’aumento delle attività transfrontaliere.

Tuttavia, come ben sappiamo, ci saranno tanti interventi politici per influenzare la decisione della BCE. Negli ultimi giorni sono uscite dichiarazioni su un possibile compromesso per il via libera della banca centrale con l’accettazione da parte dell’Italia della ratificazione del MES rettificato. Non escludiamo che ci possano essere discussioni a riguardo ma riteniamo che non si terrà conto di questi compromessi.

Lo scoglio più difficile per il matrimonio è tuttavia superare l’opposizione politica e quella del management. Il governo tedesco detiene ancora il 12% di Commerzbank. Riteniamo che almeno fino all’esito delle elezioni anticipate del 23 febbraio 2025 non ci sarà da nessuna parte politica un’apertura verso l’operazione di Unicredit, anzi, i toni potrebbero essere ancora più accesi e di forte chiusura per l’arrivo di un acquirente straniero per la seconda banca tedesca.

I vertici di Commerzbank cercheranno di trovare le misure difensive più efficienti per fronteggiare il possibile takeover di Unicredit. Ad esempio con:

Delle acquisizioni difensive, Commerzbank potrebbe valutare l'acquisizione di una banca (tedesca) di medie dimensioni per aumentare la propria dimensione e complessità, rendendo più difficile una scalata ostile;

Delle strategie per aumentare profitti e dividendi in modo da incrementare il valore degli azionisti

Dei piani mirati di comunicazione con gli azionisti, informarli e convincerli dei potenziali rischi associati a una fusione con Unicredit, evidenziando i benefici di mantenere l'indipendenza.

Il matrimonio si farà?

A nostro avviso l’operazione è complessa sotto tanti punti di vista. Tuttavia, al momento Unicredit ha un grande vantaggio: per gli azionisti di Commerzbank l’offerta dell’istituto italiano dovrebbe essere molto favorevole. Il principale rischio per Unicredit è il tempo. Più l’operazione rimane in bilico più il management di Commerzbank può trovare delle soluzioni efficienti per fronteggiarla e più la politica può creare un clima negativo rispetto a Unicredit e creare una coalizione di grandi azionisti pro-indipendenza.
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