Economia

Come reagiscono i mercati e i consulenti finanziari nel 2025 alla volatilità in aumento e al rischio politico

di Redazione
 
Come reagiscono i mercati e i consulenti finanziari nel 2025 alla volatilità in aumento e al rischio politico
Nel 2025 i mercati finanziari stanno affrontando una nuova ondata di volatilità, ma a differenza di quanto avvenuto in passato, non sono stati eventi economici o sanitari globali a innescare l’instabilità. A determinarla, secondo Giuseppe Rubolino (nella foto), nuovo consigliere delegato di Copernico Sim, è l’imprevedibilità dell’amministrazione statunitense, che ha generato forti incertezze tra gli investitori, come dichiarato in un’intervista rilasciata a Fondi&Sicav.

Le scelte contraddittorie in tema di politiche commerciali, fiscali e geopolitiche – in particolare su dazi, bilancio federale e relazioni internazionali – hanno spinto l’indice VIX (il cosiddetto “indice della paura”) oltre i 24 punti a metà maggio, registrando un aumento del 40% rispetto alla media del primo trimestre. Un segnale chiaro di come l’incertezza politica stia influenzando direttamente il sentiment degli operatori finanziari.

Secondo i dati della Global Fund Manager Survey di Bank of America, l’incertezza ha avuto un impatto tangibile anche nelle scelte di portafoglio. Si è infatti registrato un incremento dello 0,7% nei livelli di liquidità detenuti dagli investitori, a fronte di un deflusso da asset considerati più vulnerabili, come le small cap e le tecnologiche USA.

Di fronte a questo scenario, il ruolo dei consulenti finanziari è diventato centrale, non solo come guida tecnica ma anche come presidio strategico ed emotivo. “I consulenti hanno rafforzato il dialogo con la clientela – spiega Rubolino – adottando un approccio proattivo volto a spiegare la natura del rischio politico, che è ricorrente ma non strutturalmente destabilizzante”.

Per rispondere a questo contesto mutevole, molti portafogli sono stati ribilanciati con l’introduzione di strumenti difensivi, come:

- Obbligazioni investment grade, apprezzate per la loro solidità;

- Oro, bene rifugio per eccellenza in tempi turbolenti;

- ETF a bassa volatilità, per contenere le oscillazioni senza rinunciare all’esposizione azionaria.
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