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Columbia Threadneedle Inv. - Rischi e opportunità dell’agenda Trump
di Andrew Smith, US Equities Client Portfolio manager di Columbia Threadneedle Investment
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Sul fronte rischi, se Trump dovesse concretizzare il volume di dazi minacciato, coprendo il 60% di tutte le merci cinesi, potrebbe generarsi un effetto inflazionistico, soprattutto se le aziende decideranno di trasferire ai consumatori il costo più elevato dei beni importati. Tuttavia, non è affatto garantito che vengano effettivamente applicate tariffe così elevate. In effetti, è improbabile che il Neopresidente decida di punire l'economia con il livello di tariffe promesso in campagna elettorale; a nostro avviso, ci aspettiamo di vedere l'imposizione di alcune tariffe, ma difficilmente ai livelli temuti.
Guardando, invece, alle opportunità di investimento che le politiche trumpiane potrebbe schiudere, al momento l'attenzione è focalizzata soprattutto sulle società statunitensi di piccole dimensioni, valutando su come queste possano beneficiare degli interventi attesi in materia fiscale. In effetti, le small cap, essendo più orientate al mercato interno, potrebbero prosperare sotto un regime che privilegi la riduzione delle tasse e la deregolamentazione. Nel complesso, i mercati azionari hanno accolto con euforia la vittoria di Trump. Attualmente si stima che l'S&P500 registrerà una crescita degli utili del 15% nel 2025, superiore al tasso di crescita previsto per il 2024. Se questa previsione dovesse concretizzarsi potrebbe avere un impatto significativo sul mercato azionario, ancor più se alcuni dei tagli fiscali proposti da Trump contribuiranno a sostenere - o persino incrementare - gli utili delle società. Attualmente, l'S&P500 è scambiato a un multiplo particolarmente caro in termini storici: pertanto, un effettivo proseguimento della crescita degli utili anche durante il 2025, soprattutto da parte delle società tecnologiche a grande capitalizzazione, fornirebbe la base fondamentale per sostenere la buona corsa dei rendimenti del mercato azionario.
Come gestire i portafogli?
Ad oggi, per quanto possibile, preferiamo mantenere un approccio il più neutrale possibile rispetto a tutti i potenziali esiti delle applicazioni più o meno estensive dell’agenda Trump. In generale, quando si tratta di prevedere risultati macroeconomici, la strada da percorrere è, nel migliore dei casi, incerta; non vogliamo quindi orientare le nostre scelte di investimento verso un settore o uno stile che ci si aspetta sia "vincente" oggi, per poi scoprire domani che il risultato effettivo è molto diverso. Per questo motivo, preferiamo attenerci ai nostri punti di forza individuando attraverso un approccio attivo e bottom-up le singole società e titoli che riteniamo capaci di prosperare nel lungo periodo, quasi indipendentemente da ciò che potrebbe accadere sullo sfondo. All’interno della nostra analisi dei fondamentali, che resta centrale per la selezione dei titoli in portafoglio, incorporiamo anche gli scenari macro, ma non lasciamo mai che queste rappresentino la forza trainante.