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Codice Appalti: Cgil, bene stralcio criteri rappresentanza, ma rimane giudizio negativo

 
Codice Appalti: Cgil, bene stralcio criteri rappresentanza, ma rimane giudizio negativo
"Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale delle modifiche al Codice Appalti registriamo da un lato che alcune delle norme da noi contestate sono state stralciate e altre corrette o precisate, dall'altro confermiamo il giudizio negativo su molte delle modifiche al nuovo Codice che renderanno più incerte le tutele dei lavoratori e il profilo delle scelte che dovranno compiere le stazioni appaltanti, in particolare nell'ambito degli appalti di servizi e forniture". Ad affermarlo, in una nota, Alessandro Genovesi, responsabile Contrattazione inclusiva, appalti e lotta al lavoro nero della Cgil Nazionale.

“In particolare - sottolinea il dirigente sindacale - si conferma la diminuzione delle tutele contrattuali, salariali e su salute e sicurezza oggi previste dal vigente Codice, in particolare per i lavoratori degli appalti di servizi e delle forniture, nonché lungo la catena dei subappalti”.

“Certo - prosegue Genovesi - positiva è la scelta di stralciare le norme per identificare i Ccnl comparativamente più rappresentativi che erano del tutto sbagliate, così come positivo è l'inserimento specifico sul rispetto dei Ccnl edili con tanto di Codici Cnel/Inps, tutti punti richiesti dalla Cgil, anche in coerenza con la scelta dei sindacati edili di equiparare i vari Ccnl di settore già nel 2018”.

“Ma a nostro parere - continua Genovesi - rimangono sbagliate diverse norme, in particolare quelle relative alle equivalenze automatiche tra Ccnl che non hanno in realtà le stesse tutele, il superamento dell'obbligo di stesso Ccnl per lavoratori in appalto e lavoratori in subappalto, il rinvio a un decreto ministeriale per definire i cosiddetti scostamenti marginali delle tutele e, ora, anche il caos contrattuale che deriverà dalle attività cosiddette scorporabili. In più il vulnus dei riferimenti alla natura giuridica delle imprese o alla loro dimensione che, senza riferimenti giuridici chiari, aumenteranno le incertezze per le stesse stazioni appaltanti. Tutte critiche sollevate; oltre che da noi, anche da Anac e Consiglio di Stato. Il tutto senza considerare le norme peggiorative su consorzi, finanza di progetto, legalità”.

“Per questo - conclude Genovesi - continueremo con tutti gli strumenti della contrattazione di anticipo, delle vertenze, della mobilitazione a difendere i diritti e le tutele dei lavoratori degli appalti contro ogni forma di dumping e di massimo ribasso”.
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