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Cinque modi per cogliere opportunità nel nuovo (dis)ordine mondiale

di Thomas Mucha, Geopolitical Strategist di Wellington Management
 
Cinque modi per cogliere opportunità nel nuovo (dis)ordine mondiale
C’è una ragione strutturale per cui oggi il mondo sembra così alla deriva. Siamo nel pieno di una transizione da un ciclo geopolitico globale a un altro, caratterizzato da turbolenza e incertezza. Sebbene l’ansia degli investitori sia comprensibile, trasformazioni strutturali come questa si verificano circa una volta per secolo e portano con sé non solo rischi, ma anche opportunità.

Contesto circostante

L’instabilità globale è ai livelli più alti degli ultimi decenni. Sono attivi oltre 60 conflitti nel mondo - il numero più elevato dalla Seconda Guerra Mondiale e il doppio rispetto a cinque anni fa. A ciò si aggiunge la pressione dei cambiamenti climatici, creando la cosiddetta “tempesta perfetta”. A complicare ulteriormente il quadro è l’amministrazione statunitense, che nei primi mesi di mandato ha rovesciato oltre 80 anni di politica estera: ha provocato sconvolgimenti commerciali, scosso le alleanze globali e modificato profondamente la spesa pubblica, allineandola alle priorità del motto “America First”. Di conseguenza, tra i leader mondiali sta prendendo forma un nuovo insieme di strumenti politici, con numerose implicazioni a livello macroeconomico e di mercato. 

Non va trascurato nemmeno l’impatto umano: una persona su otto, a livello globale, vive in aree interessate da conflitti. Tuttavia, in questo articolo l’attenzione sarà rivolta a cinque modi in cui l’attuale turbolenza geopolitica incide sugli investitori.

La politica delle grandi potenze

Le due maggiori economie mondiali, Stati Uniti e Cina, competono da tempo per l’egemonia globale. Questa dinamica non sembra destinata a cambiare a breve ed è probabilmente la questione più rilevante che molte economie si trovano ad affrontare. Entrambe le potenze cercano di superarsi a vicenda nella corsa alla supremazia tecnologica - una competizione resa ancora più accesa dall’ascesa vertiginosa dell’intelligenza artificiale. Questa “guerra fredda tecnologica” è destinata ad accelerare e potrebbe, naturalmente, assumere anche una dimensione militare. 

Quali sono le implicazioni per gli investitori? Con il progressivo rafforzamento delle misure di protezione e promozione nei settori strategici da parte delle due nazioni, si accentuano i rischi connessi a frizioni strutturali negli scambi commerciali, come evidenziato all'inizio dell'anno dall'avvio delle prime azioni nella cosiddetta guerra commerciale globale da parte degli Stati Uniti. Allo stesso tempo, emergono opportunità tra le società emergenti di intelligenza artificiale, i produttori coinvolti in questa catena di fornitura e le capacità tecnologiche legate allo spazio, per citare solo alcuni esempi.

Il cambiamento climatico come questione di sicurezza nazionale

Sebbene il cambiamento climatico sia al centro di un ampio dibattito, raramente viene affrontato nella prospettiva della sicurezza nazionale - a mio avviso, l’aspetto più sottovalutato di questa discussione. Le aree equatoriali e tropicali, molte delle quali già rappresentano focolai geopolitici, potrebbero subire impatti catastrofici nei prossimi anni, man mano che aumentano la portata e la frequenza dei disastri naturali. Si tratta di un tema di sicurezza nazionale perché è probabile che queste regioni debbano affrontare scarsità di cibo e acqua, con conseguente rischio di guerre per le risorse e migrazioni indotte dal clima. Queste dinamiche potrebbero innescare, disordini sociali, il collasso di interi Stati e una crescita degli estremismi. 

Quali sono le implicazioni per gli investitori? La consapevolezza di questi rischi climatici costringerà i governi di tutto il mondo, seppure con riluttanza, ad adattarsi. Ne consegue un’opportunità di investimento nelle tecnologie per la resilienza climatica, nelle infrastrutture e nelle aziende collegate. Un’esposizione ai temi della decarbonizzazione e agli sforzi “green” potrebbe portare benefici ai portafogli nel lungo termine. 

Difesa a (quasi) tutti i costi

La spesa militare globale ha raggiunto un livello record dopo dieci anni consecutivi di crescita. Le ragioni principali di questo incremento includono le minacce provenienti da grandi potenze come Cina e Russia, la perdita di fiducia nell’ombrello di sicurezza statunitense e la crescente domanda di nuove ed efficaci tecnologie di difesa. 

L’Ucraina, in guerra con la Russia dal 2022, si è trasformata in un laboratorio per la guerra del futuro, mostrando esempi iniziali di applicazioni della tecnologia spaziale e dell’intelligenza artificiale, oltre a nuovi impieghi di droni e robotica. Anche dai conflitti tra Israele e Palestina e tra Stati Uniti e Iran emergono ulteriori lezioni. 

Quali sono le implicazioni per gli investitori? L’industria dei semiconduttori, che alimenta molte delle attuali e future tecnologie di difesa, inclusa l’intelligenza artificiale, assumerà un ruolo sempre più centrale. Altri settori di importanza cruciale per le capacità difensive includono minerali critici/terre rare, tecnologie energetiche rinnovabili e spaziali, biotecnologie, comunicazioni, robotica/automazione e altri ancora. Le applicazioni legate alla sicurezza nazionale guideranno la domanda di innovazione in questi settori per molti anni a venire, creando opportunità interessanti per gli investitori. 

La centralità dell’IA

Quando si parla di intelligenza artificiale, di solito lo si fa nel contesto della produttività del settore privato. Molto meno spazio viene dedicato al ruolo dell’IA nella sicurezza nazionale, nonostante sia da anni un elemento chiave in ambito militare. A mio avviso, l’importanza di questa connessione non può essere sopravvalutata. L’IA è al centro delle applicazioni militari analitiche, predittive e operative che determinano, fra le altre cose, il puntamento dei missili, i dispiegamenti sul campo di battaglia e i sistemi d’arma. 

Quali sono le implicazioni per gli investitori? Dato l’elevata posta in gioco e la domanda di IA, i venti favorevoli strutturali per questo settore sono numerosi. Gli investitori potrebbero beneficiare da allocazioni in aziende collocate a vari livelli della catena di fornitura dell’IA, sia lato hardware sia lato software. Questo potrebbe includere, a solo titolo di esempio, data center, produttori di semiconduttori, miniere che forniscono materiali per la produzione di chip, società di cybersicurezza, imprese impegnate nello sviluppo di intelligenza artificiale generale (AGI), una versione ancora più avanzata dell’IA con un potenziale dirompente sul piano geopolitico.

(Ri)ascesa delle armi nucleari

Il disordine globale in atto ha creato nuovi incentivi a ricorrere alla “deterrenza ultima” rappresentata dai programmi nucleari. Mosca ha minacciato l’uso di armamenti nucleari e la capacità nucleare cinese è cresciuta rapidamente negli ultimi anni. I programmi di Corea del Nord e Iran aumentano la probabilità di proliferazione in altre aree, così come la riduzione della fiducia nell’ombrello di sicurezza statunitense menzionata in precedenza. 

Quali sono le implicazioni per gli investitori? In un mondo con un numero crescente di armi nucleari, sia i settori tradizionali della difesa sia quelli più innovativi hanno prospettive favorevoli, in particolare nei comparti della difesa antimissilistica, dell’aerospazio e delle tecnologie spaziali. È inoltre probabile un’attenzione politica crescente a livello globale verso la sicurezza dei minerali critici necessari allo sviluppo di armamenti nucleari. 

Prepararsi al futuro

Dal punto di vista degli investimenti, questo nuovo (dis)ordine mondiale richiede un nuovo modo di pensare. In situazioni caratterizzate da cambiamenti significativi, ci saranno vincitori e vinti ben distinti. Gli investitori possono individuare opportunità interessanti a livello regionale, nazionale, settoriale, aziendale e di asset class, in particolare nei cinque temi che ho delineato.

Sebbene sia facile adottare una visione pessimistica, gli investitori hanno la capacità e l’incentivo a impiegare il capitale in modi che possano ridurre il rischio geopolitico, migliorare le prospettive climatiche e ampliare i potenziali benefici sociali ed economici delle tecnologie emergenti. In definitiva, dunque, possono esserci motivi di ottimismo, sia nella ricerca di extra-rendimento (alfa) sia per lo scenario futuro nel suo complesso. 
 
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