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Ccnl Metalmeccanici. Fim-Fiom-Uilm: grande riuscita della mobilitazione, i lavoratori vogliono il contratto

 
Ccnl Metalmeccanici. Fim-Fiom-Uilm: grande riuscita della mobilitazione, i lavoratori vogliono il contratto

Senza contratto si sciopera! Dalla grande riuscita dello sciopero e delle mobilitazioni di oggi in tutti i territori – anticipati mercoledì scorso da Sardegna, Firenze, Prato e Pistoia – arriva un messaggio chiaro a Federmeccanica e Unionmeccanica: riaprire le trattative e rinnovare i contratti nazionali.

Dalla rottura del tavolo di trattativa con Federmeccanica, lo scorso 12 novembre, con quelle di oggi siamo a 24 ore di sciopero, mentre continua il blocco degli straordinari e delle flessibilità in tutti i luoghi di lavoro.

La mobilitazione nazionale di oggi ha avuto l’obiettivo di riattivare il tavolo di trattativa con Federmeccanica e Assistal a partire dalla piattaforma di Fim, Fiom, Uilm, approvata da oltre il 98% delle lavoratrici e dai lavoratori metalmeccanici. Una piattaforma che si pone gli obiettivi di aumentare i salari, ridurre l’orario, stabilizzare i rapporti di lavoro e rafforzare la salute e la sicurezza.

Alla mobilitazione di oggi – che ha visto manifestazioni nelle principali città e decine di migliaia di manifestanti – dopo la rottura della trattativa con la rappresentanza delle piccole e medie imprese dello scorso 17 marzo, si sono uniti anche le lavoratrici e i lavoratori delle aziende che applicano il contratto Unionmeccanica.

Di seguito i primi dati parziali rilevati in alcune aziende metalmeccaniche. Molte le fabbriche ferme perché i lavoratori hanno incrociato le braccia, chiusa la Lagostina di Cusio, completamente vuota la Fincantieri di Marghera e gli appalti del polo petrolchimico di Siracusa. Adesione ben oltre il 90%, tra le altre, alla Isringhausen di Chieti, negli stabilimenti Leonardo di Napoli, alla Argo Tractors di Reggio Emilia, alla Electrolux di Pordenone, alla Skf di Bari, alla Motovario di Modena, alla Magna di Livorno, alla Omr di Rovereto. Tra l’80 e il 90% si è scioperato alla Safas di Vicenza, tra le linee di montaggio della Brembo di Bergamo, alla Cvc di Perugia, alle Acciaierie d’Italia di Racconigi, alla Mec Track di Bologna, alla Baker Hughes di Vibo Valentia, alla Acciai speciali Terni, alla Trigano di Siena, alle Acciaierie Valbruna di Bolzano, alla Denso di Torino, alla Ceby Italy di Ancona, nel Gruppo Cimbali a Milano, alla Calvi di Lecco, in tutto il settore delle riparazioni navali di Genova, alla Abb di Frosinone ecc. Ottima l’adesione anche alla Eviosys di Salerno, alla Sirti di Palermo, alla CapGemini di Roma.

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