Economia

Campari sotto la lente, la Finanza sequestra 1,2 miliardi alla holding Lagfin

di Redazione
 
Campari sotto la lente, la Finanza sequestra 1,2 miliardi alla holding Lagfin
La Guardia di Finanza di Milano, su disposizione della Procura di Monza, ha eseguito un sequestro preventivo da oltre 1,2 miliardi di euro nei confronti della holding lussemburghese Lagfin S.C.A., azionista di controllo della Davide Campari Milano N.V.. Il provvedimento, firmato dal gip di Monza, si inserisce in un’indagine in cui vengono ipotizzati i reati di “dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici” e la “responsabilità amministrativa delle persone giuridiche”.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’inchiesta, coordinata dal procuratore di Monza Claudio Gittardi, ha avuto origine da una verifica fiscale condotta dalle Fiamme Gialle. Al centro delle indagini, un’operazione straordinaria di “fusione per incorporazione” con la quale Lagfin avrebbe assorbito la propria controllata italiana, detentrice del pacchetto di maggioranza di Campari.

Dalle verifiche sarebbe emerso che, al momento della fusione, non sarebbero state dichiarate plusvalenze da “exit tax” per oltre 5,3 miliardi di euro, maturate in capo alla società italiana incorporata e non tassate in occasione della loro fuoriuscita dal territorio nazionale, come previsto dalla normativa fiscale. Gli investigatori ipotizzano che il gruppo abbia solo formalmente trasferito gli asset della società italiana a una branch domestica neo-costituita, mentre la gestione effettiva del ramo d’azienda finanziario sarebbe stata esercitata dalla casa madre estera.

Il sequestro, del valore complessivo di 1.291.758.703,34 euro, è stato eseguito mediante l’apposizione del vincolo sulle azioni ordinarie Campari detenute da Lagfin, fino a concorrenza dell’importo ritenuto corrispondente all’imposta non versata. Tale somma rappresenta circa il 16% del capitale della società quotata. Lagfin detiene il 51,8% delle azioni Campari, che alla chiusura dell’ultima seduta di Borsa erano valutate 6,03 euro per azione, per una capitalizzazione complessiva di oltre 7,4 miliardi di euro.

In una nota ufficiale, Lagfin ha precisato che “la questione attiene un contenzioso fiscale in essere da circa due anni e che non ha mai riguardato in alcun modo il gruppo Campari”. La holding lussemburghese ha inoltre ribadito di essere “certa di aver sempre operato nel pieno rispetto di tutte le norme, incluse quelle fiscali italiane” e ha annunciato che “si difenderà vigorosamente con sereno rigore in tutte le sedi deputate”.

Infine, Lagfin ha sottolineato che la misura “non è assolutamente in grado di intaccare la partecipazione di controllo in Campari, poiché la holding detiene oltre l’80% dei diritti di voto della società”.
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