Ambiente & Sostenibilità

Campania, allarme ambientale: record di reati lungo le coste secondo Legambiente

di Redazione
 
Campania, allarme ambientale: record di reati lungo le coste secondo Legambiente

Le coste campane finiscono sotto una luce fosca nel nuovo rapporto Mare Monstrum 2025 di Legambiente, che fotografa una realtà sempre più segnata dall’illegalità ambientale. L’associazione ambientalista, elaborando i dati del 2024, denuncia un’impennata di reati che colloca la regione ai primi posti delle classifiche nazionali per violazioni legate al mare e al litorale. Il bilancio parla chiaro: 4.208 reati accertati e oltre 5.300 illeciti amministrativi, con una media impressionante di 20 infrazioni per ogni chilometro di costa. Rispetto all’anno precedente si registra un balzo del 35%, un trend che desta forte allarme. Anche l’azione repressiva si è intensificata: 4.532 persone denunciate, 41 arresti e 1.097 sequestri, in aumento del 20%. Numeri che, come sottolinea Legambiente, arrivano in concomitanza con il quindicesimo anniversario dell’omicidio di Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” di Pollica, simbolo della lotta contro le speculazioni e i clan. La Campania si conferma un laboratorio del degrado ambientale con un ventaglio di primati che raccontano il peso dell’illegalità.

La regione è prima in Italia per i reati legati al cemento con 1.840 infrazioni, pari a quasi il 18% del totale nazionale. Al tempo stesso, guida la classifica dei reati legati a rifiuti e cattiva depurazione con 1.264 episodi censiti. A ciò si aggiunge una crescita consistente delle violazioni al Codice di navigazione e nautica da diporto, che toccano quota 744, con un incremento record rispetto al 2023. Preoccupante anche il capitolo pesca, dove la Campania si colloca subito dietro le regioni più colpite per numero di illeciti. Nel complesso, i sequestri e le sanzioni comminate superano i 15 milioni di euro. Il quadro delineato dal report non lascia spazio a interpretazioni ottimistiche. Mariateresa Imparato, presidente regionale di Legambiente, ha richiamato l’attenzione delle istituzioni con parole nette: “Nel quindicesimo anniversario dell’uccisione di Angelo Vassallo torniamo a ricordare il coraggio nel contrasto a speculazioni e illegalità, portando all’attenzione dati e storie che raccontano l’assedio crescente alle nostre coste. In difesa del mare non arretriamo di un passo”. Imparato ha ribadito la necessità di rafforzare il lavoro comune e ha lanciato un monito chiaro: “Bisogna potenziare l’attività di demolizione degli immobili abusivi, e non prevedere nuovi condoni, ammodernare e completare il sistema di fognature e depuratori, potenziare l’economia circolare e prevedere sanzioni più severe per la pesca illegale”.

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