Economia

Centri commerciali, al CNCC Retailer Day il futuro del retail passa da omnicanalità e sinergie

di Redazione
 
Centri commerciali, al CNCC Retailer Day il futuro del retail passa da omnicanalità e sinergie

Il futuro dei centri commerciali va oltre lo shopping tradizionale. È quanto emerso dal CNCC Retailer Day, appuntamento organizzato dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e ospitato presso Romaest, che ha riunito proprietari, brand e gestori in un confronto sul ruolo del settore retail nell’economia italiana e nelle nuove dinamiche sociali.

Al centro dei lavori concetti come co-marketing, cross-selling, omnicanalità, uso intelligente dei dati e creazione di esperienze personalizzate. L’obiettivo condiviso è trasformare i centri commerciali in hub di riferimento per comunità locali, capaci di offrire non solo acquisti ma anche intrattenimento, servizi e occasioni di aggregazione.

La ricerca “Omnicanalità e Centri Commerciali, ecosistemi esperienziali multidimensionali”, realizzata da Netcomm in collaborazione con CNCC e basata su 94 strutture, ha fotografato un comparto già avviato sul sentiero della digitalizzazione, ma con ampi margini di crescita. Se il 100% dei centri analizzati utilizza siti web e canali social, solo il 41,5% ha sviluppato una propria app e appena il 10,6% offre un servizio di chat. Ancora più limitata la diffusione di infrastrutture integrate di click & collect, presenti nel 32% delle strutture, anche se in forte espansione grazie all’interesse dei brand. Il dato significativo riguarda i comportamenti dei visitatori: prima di un acquisto, consultano in media 4,5 touchpoint digitali, tra Google, social e strumenti del centro commerciale.

Nelle tavole rotonde si è discusso di come la conoscenza del cliente e i cambiamenti sociali stiano ridefinendo l’identità dei poli commerciali. La chiave, secondo gli operatori, è la sinergia tra landlord e tenant. I progetti condivisi determinano non solo il tasso di innovazione, ma anche la capacità di attrarre e mantenere la clientela. Non basta più promuovere un prodotto, ma occorre creare percorsi esperienziali, eventi e iniziative che rafforzino il legame con il territorio.

Roberto Zoia, presidente del CNCC, ha sottolineato come l’incontro rappresenti un momento essenziale per affrontare le nuove sfide: "È ormai indispensabile integrare canali fisici e digitali per garantire esperienze fluide e personalizzate. Ma la vera svolta risiede nella collaborazione e nella condivisione di progetti tra proprietà e brand. Solo così i centri commerciali potranno diventare hub sociali e commerciali, mantenendo saldo il proprio ruolo in un mercato in costante evoluzione".

L’Industria dei centri commerciali in Italia conta oggi 1.270 poli, con 40.500 negozi e 1,9 miliardi di presenze annue. Un settore che, con 171 miliardi di euro di volume d’affari, incide per il 4,6% sul PIL nazionale e dà lavoro a oltre 748.000 persone.

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