Economia

Bussola Mutui Q4 2024: tassi in calo e domanda in ripresa nella fotografia finale del 2024

di Redazione
 

E' uscita la nuova edizione della Bussola Mutui di CRIF e MutuiSupermarket, che presenta i dati sull’ultimo trimestre 2024 relativi al mercato dei mutui e a quello immobiliare. Finalmente, dunque, abbiamo informazioni sufficienti per iniziare a delineare un quadro completo dell’anno appena trascorso.

2024: l’anno dei tagli ai tassi

Grazie a quattro tagli consecutivi, il tasso di rifinanziamento principale della BCE è sceso nel corso del 2024 dal 4,50% di maggio al 3,15% di dicembre. Una drastica riduzione del costo del denaro, strumento concreto nelle mani di Christine Lagarde per allentare la morsa sull’economia europea, imbrigliata dagli sforzi anti-inflazionistici degli anni passati. Se gli indici IRS ne avevano già preso nota ed erano scesi in previsione, è l’Euribor ad averne risentito più vistosamente, arrivando al 3,5%, per poi scendere ulteriormente al 3,3% all’inizio di questo 2025.

Riflesso sui mercati

L’impatto sul mercato, finalmente visibile lungo quattro trimestri, è altrettanto notevole. Pensiamo ai tassi variabili, che negli ultimi anni hanno davvero goduto di poca fortuna: la media dei migliori mutui a tasso variabile si è ridotta dal 4,1% nel terzo trimestre 2024 al 3,5% nel quarto trimestre, arrivando al 3,3% a gennaio 2025.

Il predominio dei tassi fissi sta per finire? Può darsi che il 2025 sia l’anno buono per la rivincita del variabile, ma è presto per dirlo. È certo, tuttavia, che gli italiani si stanno lasciando convincere, poco a poco, a riprendere in mano i loro progetti, e ultimamente questo è sempre più evidente. Basta guardare ai dati sulla domanda di nuovi mutui, che nell’ultimo trimestre danno un segnale deciso e impossibile da ignorare: +12,1% rispetto all’intero 2024 e +25,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Surroga ancora forte, ma c’è voglia di acquisto

 Nonostante le surroghe continuino a trainare i flussi online, nel quarto trimestre non toccano i picchi del 41% e del 38% raggiunti nei Q2 e Q3, attestandosi al 30%. Cresce però parallelamente la domanda di mutui per l’acquisto casa, che rappresenta il 59% delle richieste online. La quasi totale preferenza per il tasso fisso, scelto nel 99% dei casi, non stupisce, visto che l’Euribor, nonostante tutto, per ora, resta mediamente tra i 20 e i 40 punti base sopra l’IRS.

Aumentano anche i giovani che vogliono comprare casa: la domanda tra coloro che hanno meno di 36 anni sale al 30%, segnale di un rinnovato interesse giovanile verso il mercato immobiliare.

Trarre conclusioni sul 2024

Per tirare davvero le somme di un 2024 cruciale per il mercato dei mutui, abbiamo ancora bisogno di attendere i dati sull’erogato del quarto trimestre. Solo allora avremo la risposta definitiva alla domanda: è stato davvero un anno positivo? Nel frattempo, i primi segnali del 2025 – ennesimo taglio BCE compreso – lasciano ben sperare: i semi piantati nel 2024, forse, quest’anno daranno una fioritura stabile e duratura, restituendo fiducia a coloro che sognano una casa.

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