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Booking.com sotto accusa: Federalberghi e HOTREC denunciano la non conformità al DMA

di Redazione
 
Booking.com sotto accusa: Federalberghi e HOTREC denunciano la non conformità al DMA
Dal 14 novembre 2024, Booking.com è ufficialmente obbligato a rispettare il Digital Markets Act (DMA), il regolamento europeo che mira a garantire maggiore equità e trasparenza nei mercati digitali. Tuttavia, secondo le associazioni del settore alberghiero, il portale di prenotazioni non ha ancora adottato misure sufficienti per adeguarsi pienamente alle nuove normative. La situazione è stata discussa durante un workshop organizzato dalla Commissione Europea, tenutosi ieri a Bruxelles, dove i rappresentanti di Booking.com hanno presentato le modifiche apportate per rispettare il DMA. Tuttavia, le loro spiegazioni non hanno convinto gli imprenditori del settore alberghiero, che hanno espresso forti dubbi sull’effettiva conformità del portale.

Marie Audren (nella foto), segretario generale di HOTREC, la confederazione europea delle imprese alberghiere e della ristorazione, ha dichiarato: “Gli obiettivi del DMA non saranno raggiunti semplicemente con modifiche cosmetiche, che si limitano a una rielaborazione formale delle clausole contrattuali. Occorre garantire che gli obblighi siano effettivamente e pienamente rispettati e trattare gli albergatori in modo equo. Allo stato attuale, Booking.com è ancora lontano dall'essere conforme. Gli hotel europei, per lo più piccole e medie imprese, contano sul DMA per risolvere le pratiche commerciali sleali”.

Tra le questioni principali sollevate dagli albergatori vi è il mancato rispetto del divieto di imporre clausole di parità. Markus Luthe, direttore generale dell’associazione tedesca degli albergatori, ha evidenziato: “Il DMA vieta l’imposizione di clausole di parità da parte dei gatekeeper e consente agli hotel la libertà di offrire tariffe più convenienti su altri canali. Nonostante questo divieto, Booking.com continua a esercitare una pressione indiretta sugli alberghi scontando le tariffe delle camere dal proprio margine ('undercutting'), distorcendo così la concorrenza e ottenendo di fatto gli stessi risultati negativi delle clausole di parità”.

Anche Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi, ha espresso preoccupazione: “Siamo molto preoccupati perché la politica di Booking.com è chiaramente finalizzata a disincentivare l'utilizzo di sistemi alternativi al proprio servizio di pagamento. Se non saranno adottati presto gli opportuni rimedi, c'è il rischio che le strutture ricettive siano private della possibilità di richiedere ai propri ospiti il pagamento anticipato”.

Un altro punto critico riguarda la mancanza di trasparenza sugli algoritmi utilizzati da Booking.com per determinare la visibilità delle strutture e le limitazioni nella comunicazione diretta tra hotel e ospiti. In un comunicato ufficiale, l’HOTREC ha esortato la Commissione Europea ad agire rapidamente: “Esortiamo vivamente la Commissione europea ad adottare al più presto le misure necessarie e ad avviare un'indagine di non conformità nei confronti di Booking.com”. Se le misure adottate dal portale non saranno ritenute sufficienti, la Commissione avrà il potere di avviare azioni formali, che potrebbero includere sanzioni economiche significative o altre misure correttive per garantire il rispetto del DMA.

Il Digital Markets Act è stato concepito per contrastare le pratiche commerciali sleali e promuovere un mercato digitale più equo. Tuttavia, la sua efficacia dipende dall’applicazione rigorosa e dalla volontà delle piattaforme digitali di conformarsi. Gli albergatori europei, rappresentanti di un settore composto in gran parte da piccole e medie imprese, chiedono che il DMA non rimanga solo un insieme di principi, ma diventi uno strumento concreto per riequilibrare i rapporti di forza con i grandi player del digitale. La palla ora passa alla Commissione Europea, chiamata a vigilare sul rispetto delle regole e a intervenire in caso di non conformità, per proteggere gli interessi degli albergatori e garantire una competizione leale nel settore.
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