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Azionario Usa: l’AI sostiene la crescita, ma la concentrazione resta un tema chiave

 
Azionario Usa: l’AI sostiene la crescita, ma la concentrazione resta un tema chiave
Dopo le ottime performance messe a segno dalle azioni statunitensi nel terzo trimestre, i mercati guardano ora con attenzione ai fattori che potrebbero influenzare l’andamento degli ultimi tre mesi del 2025 e, più in generale, il posizionamento per il 2026. L’attenzione degli investitori resta concentrata su tre elementi chiave: la tenuta degli utili, la traiettoria dei tassi e l’impatto economico dell’Intelligenza Artificiale.

Negli ultimi mesi, i grandi gruppi tecnologici hanno continuato a destinare risorse significative allo sviluppo di infrastrutture per l’AI. Secondo alcune stime, la spesa in conto capitale dei principali hyperscaler potrebbe raggiungere i 1.200 miliardi di dollari entro il 2029, una cifra che testimonia la portata della trasformazione in atto. Tuttavia, il ritmo di questi investimenti solleva interrogativi legittimi: il rischio è che l’offerta di capacità superi temporaneamente la domanda, come avvenne in altre grandi transizioni tecnologiche del passato – dai binari ferroviari del XIX secolo alle reti di telecomunicazione degli anni Novanta.

La vera incognita, oggi, riguarda le tempistiche: costruire nuova capacità produttiva richiede tempo e la domanda di dati, soprattutto quella legata all’AI, è difficile da stimare su orizzonti di due o tre anni. Gli investitori cercheranno quindi segnali concreti che confermino la solidità di questa domanda, perché più forte sarà, maggiore sarà la probabilità che gli attuali investimenti producano ritorni sostenibili nel medio termine. Da questo punto di vista, la stagione delle trimestrali appena avviata negli Stati Uniti rappresenta un test cruciale. Con aspettative già elevate e piani di investimento ambiziosi, il mercato cercherà evidenze che l’entusiasmo verso l’AI si stia traducendo in crescita tangibile dei ricavi e degli utili, non solo in potenzialità di lungo periodo.

La buona notizia è che le imprese americane, trainate dal comparto tecnologico, continuano a mostrare solidità. La stagione degli utili del secondo trimestre si è chiusa con risultati complessivamente positivi, e questo si riflette in previsioni di crescita più robuste per il 2025. Il grafico sottostante mostra come siano evolute nel corso dell’anno le stime di crescita degli utili per Stati Uniti ed Europa: negli ultimi mesi, le previsioni per le società europee si sono progressivamente ridotte fino a indicare una crescita nulla nel 2025, mentre per le aziende statunitensi si attende ancora un’espansione a doppia cifra. Nel settore tecnologico, i più recenti dati sui ricavi di TSMC – produttore taiwanese di semiconduttori – confermano una domanda ancora vivace, segnale che il ciclo dell’AI non è solo un tema di prospettiva ma già oggi un fattore concreto di crescita.

L’azionario statunitense resta quindi un punto di riferimento per gli investitori globali. Negli ultimi dieci anni gli Stati Uniti hanno registrato la crescita del Pil più elevata tra le economie avanzate, rappresentando oggi circa il 26% dell’economia mondiale e oltre il 60% della capitalizzazione dei mercati azionari globali. Una posizione dominante sostenuta da innovazione, dinamismo e leadership nei settori ad alto contenuto tecnologico. Questa eccezionalità, tuttavia, porta anche nuove sfide: valutazioni sopra la media storica e una crescente concentrazione nei grandi nomi tecnologici, con i Magnificent 7 che rappresentano oltre il 40% della capitalizzazione dell’S&P 500. Per gli investitori, ciò significa la necessità di bilanciare un’esposizione che rimane essenziale nei portafogli, ma da gestire con attenzione per evitare eccessi di concentrazione.

Dal punto di vista macroeconomico, il quadro resta solido. Il Bureau of Economic Analysis ha rivisto al rialzo la crescita del Pil nel secondo trimestre 2025, dal 3,0% al 3,3%, grazie soprattutto agli investimenti in proprietà intellettuale e macchinari legati all’AI. Anche la Federal Reserve ha confermato la resilienza del ciclo, accompagnandola con un taglio dei tassi da 25 punti base e con proiezioni di crescita più favorevoli per il biennio 2025-2026.

In sintesi, l’azionario statunitense rimane supportato da utili in aumento, fondamentali solidi e trend strutturali che continuano a rafforzare la leadership americana. Pur in presenza di valutazioni elevate, gli Stati Uniti confermano la loro centralità come motore dei portafogli globali, grazie alla combinazione di innovazione, scala e capacità di generare valore nel lungo periodo. In un contesto in cui innovazione e solidità continuano a convergere, gli investitori più attenti cercano strumenti che permettano di partecipare in modo efficiente e consapevole alla crescita americana. Ed è proprio in questa prospettiva che Moneyfarm ha ampliato la propria offerta, consentendo agli investitori di accedere in modo diretto e trasparente alle azioni americane attraverso Conto Titoli Moneyfarm, che integra la nuova sezione US Shares. Una soluzione pensata per chi desidera valorizzare la componente statunitense del proprio portafoglio, con strumenti efficienti, analisi integrate e un regime fiscale gestito in automatico. Un modo semplice per avvicinarsi al più grande e dinamico mercato azionario del mondo, con la competenza e la qualità Moneyfarm.
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