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Approvata la legge sulla montagna. Granelli: “Bene, ma ora ampliare gli incentivi”

 
Approvata la legge sulla montagna. Granelli: “Bene, ma ora ampliare gli incentivi”

Dopo un iter parlamentare durato quasi un anno, il Senato ha approvato la legge nazionale sulla montagna, un provvedimento che contiene disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane e che Confartigianato ha seguito con attenzione, offrendo un contributo di proposte, in particolare per far inserire, tra i principi-guida, la valorizzazione degli ecosistemi. “Per Confartigianato – sottolinea il Presidente Marco Granelli – il tema della montana è strategico. Apprezziamo l’impostazione innovativa del testo di legge. E per quanto riguarda il capitolo dedicato allo ‘sviluppo economico’, giudichiamo positivamente le misure fiscali a favore delle imprese montane esercitate da giovani, anche se, da sola, questa misura non è sufficiente per garantire uno sviluppo equilibrato. Auspichiamo che questo sistema di incentivi possa, a breve, essere esteso a tutte le imprese di montagna, creando servizi di supporto diretti, come gli incubatori, e indiretti, come il credito di imposta e i vantaggi contributivi nell’assunzione di risorse, valorizzando il loro ruolo di protagoniste”.

La nuova legge è articolata in 35 articoli che puntano a promuovere la crescita economica e sociale delle aree montane, contrastare lo spopolamento e valorizzare le risorse ambientali, culturali e produttive di questi territori. Il provvedimento si muove in un’ottica di sostenibilità e coesione territoriale, riconoscendo l’importanza strategica della montagna nella tutela dell’ambiente, della biodiversità, del paesaggio e nella lotta alla crisi climatica e demografica.

La legge non introduce nuovi fondi rispetto a quanto già previsto dalla legge di bilancio 2023: i finanziamenti restano fissati a 200 milioni di euro annui. Tuttavia, il testo prevede l’adozione di ben 15 decreti attuativi, tra cui quello fondamentale per definire quali comuni saranno effettivamente considerati montani. La mancanza di questi decreti potrebbe rallentare l’applicazione concreta delle misure previste.

Tra gli strumenti centrali del provvedimento vi è la Strategia per la Montagna Italiana, che sarà aggiornata ogni tre anni e orienterà le politiche pubbliche sul tema. Le azioni saranno finanziate attraverso il Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane, destinato a sostenere anche progetti regionali e locali.

Ampio spazio è dedicato al potenziamento dei servizi essenziali. In ambito sanitario, sono previsti incentivi per medici e operatori socio-sanitari che operano in montagna, con punteggi raddoppiati per gli anni di servizio, crediti d’imposta per chi vi si trasferisce e indennità specifiche. Anche per la scuola si prevedono agevolazioni: i docenti riceveranno un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie e potranno accedere a crediti d’imposta per contenere i costi legati al trasferimento.

La legge interviene anche sul fronte delle infrastrutture digitali, promuovendo l’estensione della banda ultra-larga, la continuità dei servizi di telefonia mobile e lo sviluppo della telemedicina e dei servizi amministrativi da remoto. In questo ambito, sono incentivati i partenariati pubblico-privati, coinvolgendo enti locali e start-up innovative.

Per la valorizzazione delle risorse naturali, il testo introduce la figura dei cantieri forestali temporanei e prevede nuove norme per la gestione sostenibile dei boschi e dei pascoli montani. Saranno predisposte linee guida per il recupero e l’uso razionale dei sistemi agrosilvopastorali e per promuovere la certificazione forestale e la cooperazione tra proprietari e affittuari.

Vengono inoltre riconosciuti incentivi sotto forma di credito d’imposta per agricoltori e silvicoltori che realizzano interventi ambientali coerenti con le normative europee, e i comuni potranno affidare direttamente a queste figure lavori di manutenzione del territorio, gestione forestale, sistemazione idraulica e prevenzione incendi.

Una parte significativa della legge riguarda il sostegno ai giovani imprenditori. Le micro e piccole imprese giovanili che avviano nuove attività in montagna beneficeranno di agevolazioni fiscali. Per le aziende che adottano stabilmente il lavoro agile, è previsto l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali per i dipendenti che risiedano nel comune montano in cui lavorano. Inoltre, i cittadini sotto i 41 anni potranno accedere a una detrazione fiscale per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa in montagna.

Infine, il testo riconosce e valorizza le professioni legate alla montagna come elementi fondamentali per la conservazione del patrimonio culturale e ambientale, ponendo le basi per un rilancio strutturale di queste aree attraverso misure integrate e orientate alla sostenibilità.

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