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21Shares: una stablecoin in euro potrebbe insidiare il predominio Usa

di Adrian Fritz, Head of Research di 21Shares
 
21Shares: una stablecoin in euro potrebbe insidiare il predominio Usa
È notizia di poche ore fa che nove grandi banche europee lanceranno congiuntamente una stablecoin legata all’euro, creando così un potenziale punto di svolta per il mercato degli asset digitali nel Vecchio Continente. A differenza dei token colleteralizzati in EUR emessi in passato, questa iniziativa è accompagnata da una forte credibilità istituzionale, da reti distributive molto ampie e da una regolamentazione comune; tutti elementi essenziali per raggiungere una dimensione di mercato abbastanza grande.

Riaffermare la sovranità finanziaria europea

Oggi il dollaro domina il 99% del mercato da $300 miliardi delle stablecoin, ma una valuta digitale ancorata all’euro, garantita da istituti bancari solidi, rispettosa della regolamentazione MiCA sulle e-money e supervisionata dalla banca centrale dei Paesi Bassi rappresenta una valida alternativa. Infatti, aderendo ai rigorosi standard normativi che la MiCA impone, potrebbe diventare il primo strumento nella valuta unica europea ampiamente affidabile, sia per gli investitori retail, sia per quelli istituzionali, rafforzando il ruolo dell'EUR nel campo dell’economia digitale.

Struttura del mercato e innovazione nei pagamenti

Le implicazioni di tale novità vanno oltre l’ambito del trading di criptovalute. Una stablecoin in euro regolamentata può semplificare i pagamenti transfrontalieri, le buste paga e i flussi B2B, offrendo una moneta programmabile 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e riducendo la dipendenza dai tradizionali sistemi di pagamento. Sul fronte dei mercati dei capitali, sblocca moltissime potenzialità per i titoli e i fondi tokenizzati, un'area in cui le banche europee stanno già cercando di entrare. Nella finanza decentralizzata, i pool di liquidità in euro potrebbero espandersi in modo significativo, creando mercati monetari in questa valuta di livello istituzionale e riducendo la dipendenza sistemica dalle garanzie in dollari. Al terzo trimestre del 2025, la capitalizzazione delle stablecoin in euro è cresciuta di circa il 60% su base annua, raggiungendo circa 500 milioni di euro, e questo consorzio ha la solidità patrimoniale per portare questa cifra a livelli ben più alti.

Dinamiche competitive e strategiche

Questo lancio aumenta anche la pressione sulla Banca Centrale Europea affinché chiarisca la sua roadmap verso l'euro digitale. Con le istituzioni private che si muovono per prime, la Bce si trova di fronte a una scelta: competere, integrarsi o coesistere. Per i mercati globali, l'emergere di una robusta stablecoin in EUR diversificherà gli asset, attirerà capitali da player che fino ad oggi avevano deciso di restare fuori dal mondo delle criptovalute e potenzialmente riequilibrerà la liquidità, sottraendola, almeno in parte, dal predominio degli Stati Uniti.

In conclusione, una stablecoin in euro emessa da banche è ben più di un semplice token, è una leva strategica che potrebbe rimodellare l'infrastruttura del mercato europeo, l'adozione della finanza digitale e l'equilibrio globale del potere monetario nell'economia on-chain.
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